domenica 24 agosto 2008

Strumentalizzazione e Paura Sociale


Oggi vagabondando per i blogs, che c'avrei tante altre cose da fare, ma non c'ho voglia

ho letto dell'indignazione della gente per quel fatto di cronaca,

che due romeni hanno bastonato, torturato, stuprato e ucciso (non so in che ordine)
quelle due persone lì, a Roma, nella tenda.

Ora io vorrei dire a tutte quelle persone
che fanno bene ad indignarsi,
che è un sano segno di umanità, partecipazione, morale, etica, etc. etc.

Ma vorrei anche dire a quelle persone,
di non farsi prendere troppo la mano da queste notizie,
che qui questi fatti orribili,
più che dovere di cronaca,

SONO STRUMENTALIZZAZIONI.

Queste strumentalizzazioni delle disgrazie,
orribili già di per sé,
conducono dritte dritte alla dittatura.

Che poi, a forza di farci paura,
si crea quella che si chiama
PAURA SOCIALE

di cui altri ben più bravi, intelligenti e preparati di me, hanno molto discusso.

Che poi si arriva a dire che è giusto avere CONTROLLI nelle città
per la SICUREZZA, che è giusto anche l' ESERCITO nelle città

e questo alla fine si chiama REGIME [e chi ha avuto la sfiga di conoscerlo da vicino sa cosa vuol dire]

Che se oggi la sicurezza ci fan credere che sia per una giusta causa,
domani potremmo anche essere noi quelli che vengon fermati, controllati, messi in stato di fermo, arrestati etc.etc.

ma non necessariamente perché facciamo qualcosa di male,
anche solo perché magari vogliamo PROTESTARE contro qualcosa di ingiusto.

11 commenti:

SCHIAVI O LIBERI ha detto...

Sono d'accordissimo. Nulla da aggiungere al tuo bel post.
Domani parlerò anch'io di questa cosa ma in un'altra ottica.
Un caro saluto.

sara! ha detto...

..e poi c'è la gente che ti viene a dire che i rumeni stuprano le ragazze...gli italiani no? in francia per esempio c'è il divieto di scrivere la nazionalità del colpevole(o presunto tale) di un certo fatto...bel blog, passa da me se ti va! hasta luego, sara

digito ergo sum ha detto...

sono mille mila anni che non guardo più la tivvù. per un certo periodo ho continuato a leggere i giornali. poi però ho smesso. ora feed e news, così, in pochi caratteri, so quello che serve, senza dare occasione alla notizia di sporcarsi.

c'è un libro di due giornalisti ammerrigani (prontamente allontanati dall'ordine dei giornalisti) il cui titolo "l'informazione deviata" offre uno spaccato di fine intelligenza, sulla qualità fuorviata e fuorviante delle notizie". e c'è un perché: ovviamente commerciale... in un passaggio del libro - appetitoso, che ti consiglio - si scrive che una notizia è come un panino del mac donald's, come tale va trattato e venduto, in 10 minuti.

Anonimo ha detto...

guarda.. hai ultra ragione. solo che se si accende un attimino il cervello ti viene da chiedere "ma non dovevano far "pulizia" di "questa" gente?" e quindi pensare anche "allora non rispettano i patti". solo e chi c'ha voglia di accendere il cervello...meglio ascoltare distratti la notizia e lasciare che faccinao il loro gioco...

Pipoca ha detto...

Per il lustrissimo LIBERI (che lo schiavo sorvoliamo 'sta volta)

Son curiosa della tua ottica, che a volte mi chiedo che senso abbia la vita, che allora mi viene in mente Vasco Rossi che la vita un senso non ce l'ha e mi sento un po' idiota, che sul senso della vita magari mi dovrebbero venire in mente filosofi più credibili.

Che ci sono certi momenti in cui davvero mi verrebbe voglia di scendere in piazza, fare le barricate e trincerarmi dietro solo per urlare Viva la Libertà.
Tu puoi capirmi?
Avrebbe senso?

Per facilitarti nella risposta ti suggerisco il sì.
Dimmi di sì!
Altrimenti da domani compro la tv, guardo tutte le trasmissioni seguendo Sorrisi e Tv, faccio l'abbonamento a Il Giornale e Il Foglio, compro il crocefisso e ci metto accanto il santino di mussolini.

Pipoca ha detto...

Alla SARA
che ancora non la conosco bene e non vorrei prendermi troppe confidenze.
Il fatto della nazionalità diventa relativo, neh?
Che se la stampa pubblicasse veramente quanti stupri per esempio avvengono in casa, tra le pareti domestiche... ma noi no, noi siam furbi, che del disagio sociale mica ne parliamo, no...

Pipoca ha detto...

Per il miTtico ErGo

che discorrer con te a me mi piace, che fai tanto finta di essere un po' rinco, e invece c'hai una testolina, cazzo, che se fossi a Lugano verrei lì e la metterei sotto formalina, per non perderla, mai, un po' come il pene di Rasputin, ma non montarti la testa neh?

Che c'hai ragione, non più di dieci minuti, che sennò poi mi viene l'acidità di stomaco e mi van di traverso i sedativi, che se poi non li prendo la notte non dormo e faccio come quei bischeri che vanno a giro sulla riva del lago, anche se qui il lago non c'è.

Pipoca ha detto...

Per la LUNGA

che sarai pure alta, immagino!
Che accendere il cervello è una di quelle rarità oggi, che non ci sarebbe nemmeno bisogno delle lampadine a basso consumo.
A parte che poi l'interrutorre io, per quanto l'abbia cercato, mica l'ho trovato ancora sai?

Pipoca ha detto...

Che leggo ora che han detto su repubblica che quasi quasi la colpa ce l'hanno gli olandesi, che si sono accampati a rischio, che quasi quasi dovremmo essere ancora un pochino più restrittivi nelle libertà, aumentare un po' i divieti insomma, istituire delle ronde notturne di camerata, tanto, così per stare un po' più tranquilli passeggiando per la città, sia mai ci venisse in mente di fare qualcosa di proibito.

SCHIAVI O LIBERI ha detto...

Pipoca: Si Si Si

Pipoca ha detto...

O manco a chiamarle le cose.

Che oggi Alemanno ha detto che quelli non dovevano accamparsi lì, ma comunque LE REGOLE DIVENTERANNO PIù RESTRITTIVE E I VIGILI SARANNO ARMATI.

Me le scrivo e mi rispondo da sola!

volantino, “Perché lottiamo” – 1976

Perché?

– Perché intervenire in un quartiere occupando una casa con appartamenti vuoti da anni?

– Perché opporsi alla speculazione edilizia?

– Perché creare un centro sociale dove tutti si possano incontrare e discutere di vari problemi liberamente?

– Perché rifiutare una società che di fatto elimina i rapporti fra gli individui e gli crea delle città che sono alveari?

... per una società senza servi e senza padroni.