martedì 11 novembre 2008

ECCE CAPRA II - Il Monopolio


Assieme al fallimento, abbiamo assistito ad un martellamento continuo di denigrazione e di denuncia delle funzioni pubbliche e tutto perché l'opinione pubblica fosse preparata al suo smantellamento.

Non bisogna dimenticare che, fino a pochi mesi fa, il tormentone mediatico è stato un martellamento continuo sulla scostumatezza degli insegnanti, dal prof tossicomane alla prof pornostar, fino alla denuncia costante del bullismo. Gli effetti sono stati duplici: da una parte ci siamo dimenticati di tutte quelle centinaia di insegnanti professionalmente con in contro-coglioni, dall'altra per gli studenti è stato 'legittimato' il comportamento scorretto.

Perché, ad esempio, nessuno ha mai parlato delle aberrazioni nelle scuole private?
Perché, ad esempio, nessuno ha mai parlato di come sono trattati gli insegnanti nelle scuole private?
Perché nessuno a mai parlato a chiare lettere dei veri e propri 'diplomifici' privati, dove il titolo di studio si acquista in base alla retta?
Perché nessuno ha mai parlato di quanti studenti avrebbero voluto studiare, ma non hanno potuto a causa della mancanza di borse di studio, o posti nelle residenze universitarie, che in realtà ci sono, ma finiscono sempre per essere attribuite ai soliti noti?

E ancora. Perché ciò che succede nelle strutture sanitarie pubbliche si racconta e ciò che succede nelle strutture sanitarie private no?
Perché, se diagnosticano un tumore, il medico ti dice che dovrai aspettare fino a maggio per l'intervento, ma se vi accedi privatamente, lo stesso medico, garantisce l'intervento nel breve di poche settimane?
Perché il diritto alla salute non è uguale per tutti?

Improvvisamente però, attraverso un'informazione deviata e deviante, appena l'opinione pubblica è convinta, anche le funzioni pubbliche sono pronte per essere privatizzate.

Monopoli privati si accaparrano di società pubbliche, create e pagate dai contribuenti, le acquistano per due soldi, dopo che lentamente sono state disintegrate, e le gestiscono in un regime monopolistico, con sovrapprezzi monopolistici, con regolamenti monopolistici.

Per scoprire poi che il nostro governo, mantenuto e sovvenzionato da noi proprio per evitare la distruzione dell'apparato pubblico, altro non fa che distruggere lui stesso l'apparato pubblico, per poi riacquistarlo e monopolizzarlo.

Il cittadino si trova così di fronte ad una scelta obbligata: di qualsiasi bene abbia bisogno non si trova di fronte ad una scelta, basata sull'efficienza o sulla qualità, su una sana competizione, ma si trova di fronte ad un pacchetto preconfezionato unico monopolistico: o prendere o lasciare.

Talvolta vengono anche creati i suoi desideri, e per soddisfarli il cittadino non può far altro che rivolgersi al monopolio; ma anche se ha una necessità vera ed effettiva, il cittadino non può far altro che rivolgersi al monopolio.

Anche là dove, si lasci un margine personale al cittadino, offrendo lui la possibilità di investire, ecco che il suo capitale viene comunque risucchiato dal monopolio fiscale e bancario.

domenica 9 novembre 2008

ECCE CAPRA


Ovvero l'italiano incaprettato*

Premessa

Gli italiani sono un popolo di infelici e sfiduciati.

Nonostante qualcuno, in base a strani rilevamenti, sostenga di avere consensi e fiducia al 70%, 80%, 90%, 120%, 275% , mica noccioline.

L'origine di ciò va rintracciata nella società.

A meno che non si voglia seguire la teoria di un' invasione aliena che sta sconfiggendo l'uomo a suon di armi batteriologiche e spruzzate di virus depressivi, a cui naturalmente sarebbe auspicabile rispondere impiegando il 90% di finanziamenti pubblici nella progettazione di un mega scudo per l'empìreo.

Ovunque si dipinge uno scenario sociale apocalittico,
fatto di depressione, impotenza, povertà, brutalità, abbattimento.

Sempre che come alter ego non si ricorra al sorriso a 97 denti, laccati e lucidati uno a uno, di colui che, a 70 e rotti anni, forse c'ha dato giù un po' troppo col Viagra, e dalle visioni erettili iniziali è sfociato dritto ai deliri di onnipotenza.




L'opinione pubblica è orientata continuamente al peggio, perché, ovunque essa guardi, altro non trova che il peggio: il peggio nella politica, nella microviolenza, nella macroviolenza, nelle disfunzioni, nella corruzione, nell'inganno, nella libertà di espressione e di informazione.

L'Italia non è competitiva e non ha capacità produttiva, non ha capacità di innovamento né ammodernamento. Non fa figli, la pubblica amministrazione è inefficiente. Non attrae investimenti, né risparmi, non ha sviluppo economico. La finanza pubblica è fallita e ed totalmente dipendente dall'esterno. Non ha capacità di ricerca scientifica e tecnologica e non garantisce, né sostiene la pubblica istruzione. Non ha capacità salariale, ma ha una forte pressione fiscale. Non integra l'economia, ha fatto fallire il sistema pensionistico. Il sistema giuridico è corrotto o imbavagliato. Le infrastrutture sono decrepite. Il sistema sanitario non è garantito, né sostenuto, né salutare. Non rispetta la rappresentatività né la democrazia, non è legale, né legittima. Non ha progetti di difesa e di rispetto dell'ambiente. La classe dirigente , come l'energia, non è rinnovabile.




*dove per incaprettato si fa riferimento proprio al gergo della mafia, che uccide legando mani e piedi dietro la schiena con una corda che passa attorno il collo, in maniera tale che la vittima, con qualsiasi piccolo movimento, si strangoli autonomamente da sé.

martedì 4 novembre 2008

Wikipedia



Ieri stavo vagabondando nel web quando, dopo aver seguito una serie di link (un po' come nel gioco de Il Bersaglio della Settimana Enigmistica) finisco nella voce: paranoia.

In fondo alla pagina si trova anche la paura di avvelenamento da scie chimiche.
Mi son venuti in mente tutti i video, tutti gli articoli, tutte le persone che ne hanno parlato... Un argomento che anche me ha spinto, sgomenta, a guardare con maggior attenzione, e preoccupazione, il mio cielo.

Wikipedia è affidabile?

O alla fine della storia, con tutte le informazioni cui possiamo accedere, siamo tutti un po' paranoici?









Un po' come dire, qualche dubbio, che alla fine anche l'essere comunisti possa diventare una devianza della personalità, dai tratti ossessivo-compulsivi?

domenica 2 novembre 2008

Il nuovo presidente americano


(No, non ho sbagliato foto)

La riunione del 15 novembre del G20 in America sembra essere in alto mare. Sembra che nessuno sia ancora stato in grado di ottenere un programma o qualche indicazione di cosa intendono fare per “risolvere” la crisi finanziaria mondiale. L'impressione è che Bush stia preparando un grande pasticcio per bloccare la volontà dei paesi emergenti e non di stabilire un nuovo modo, non imperialista, di condurre la vita economica mondiale.

Se la riunione non sarà decisiva, o non sarà concretamente propositiva, si teme una caduta di tutti i mercati finanziari mondiale a partire dal lunedì, 17 novembre. Caduta questa che non si arresterà fino a quando il sistema finanziario mondiale non sarà totalmente distrutto.

Esagerato ? Forse, ma se fosse questa l'idea di Bush ?

Il 4 novembre, il nuovo presidente americano sarà eletto. Si pensa a Obama. Cosa succederebbe se qualcuno, un nuovo Lee Osvald, lo uccidesse ? Caos finanziario, politico e rivolta popolare in America. Allora, scatta l'emergenza e, secondo le leggi già approvate da Bush stesso negli anni scorsi, l'America diventa uno stato di polizia. La legge marziale e Bush presidente !

sabato 1 novembre 2008

Vaticanopoly, ovvero il vero volto dell'Istruzione Italiana


E la saga continua. In caso di masochistico interesse, si clicchi sull'immagine per ingrandire.

In offerta, simpatiche suore lesbiche portafortuna ed un grazioso schiacciapalle da taschino.

volantino, “Perché lottiamo” – 1976

Perché?

– Perché intervenire in un quartiere occupando una casa con appartamenti vuoti da anni?

– Perché opporsi alla speculazione edilizia?

– Perché creare un centro sociale dove tutti si possano incontrare e discutere di vari problemi liberamente?

– Perché rifiutare una società che di fatto elimina i rapporti fra gli individui e gli crea delle città che sono alveari?

... per una società senza servi e senza padroni.