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venerdì 12 settembre 2008

Io non sono camerata


Io non sono fascista, non lo sono per ovvie ragioni, tra cui la prima estremamente cronologica e la seconda riguardante le informazioni che ho sul fascismo e che logicamente non condivido.

A volte ho provato a parlare con mia nonna, che ha vissuto la sua gioventù durante il fascismo, chiedendole quali significati avesse l'esser fascisti: nessuno, diceva, perché non c'era possibilità di scelta; a volte, diceva, doveva vestirsi con il colori della bandiera italiana e sfilare in bicicletta con le sue coetanee, delle vere faticate, in quanto raggiungere la città, a una quarantina di chilometri, toglieva ogni possibile voglia di trovare una qualsiasi forma di divertimento anche nell'obbligo.

Poi, racconta, a chi non era fascista, che si intestardiva, succedevano delle cose strane, gli uomini si potevano nascondere, ma le donne a volte venivano molestate. E lì, con la pudicizia tipica delle nonne di novantanni, eclissava sul racconto delle violenze sessuali subite da alcune ragazze nella campagna fiorentina.

Questo potrebbe bastare, assieme alla violenza ovunque e alla privazione della libertà, che io fortunatamente ancora non ho vissuto.

Per un po' di tempo, sapere che la legge Scelba puniva l'apologia del fascismo, mi ha fatto sentire più tranquilla, poi sapere che Pisanò nel 1991, fondatore del Movimento Fascismo e Libertà, ha scampato le pene previste grazie a quell'aggettivo "disciolto" , mi ha reso più titubante.

Oggi i miei studenti a scuola, giovani adolescenti appena varcata la soglia del diritto al voto, tengono in bella mostra l'effige di Mussolini e a nulla servono i miei rimproveri. Anzi, rimproverarli si traduce, per loro, in mera provocazione, che li porta a mostrarmi con divertimento altre immagini ed a propinarmi curiose dissertazioni sul fascismo nei temi a piacere. Meglio ignorare allora?

Peccato che oggi anche il regime informativo non manchi, giorno dopo giorno, di richiamare il fascismo, mettendo in secondo piano le varie critiche mosse all'apologia dichiarata a caratteri stampatelli e in grassetto, come è successo pochi giorni fa per della Repubblica Sociale Italiana (o Repubblica di Salò), quando poi alcune critiche altro effetto non hanno che inneggiarlo in maniera ancora più amplificata.

Trovo necessità proprio oggi di questo sfogo, in quanto ho scoperto, grazie ad un quotidiano locale, che a Firenze è stata fondata l'associazione La Fenice.
Scorro il sito web: gli accoliti si chiamano camerata e vendono portachiavi con la croce celtica.

Ciò che ancora non capisco è come si possa aderire a determinate idee, quali siano le motivazioni, gli ideali e tutto ciò che può significare.

Qualcuno me lo può spiegare?

mercoledì 10 settembre 2008

Caro libro fascista


Caro libro fascista, almeno tu eri più sincero nel manifestare le tue intensioni, quando apponevi il sigillo lettorino sulle tue prime pagine ed inneggiavi il duce.
Una persona poteva anche odiarti, ma almeno aveva di fronte chiaramente il nemico.

Adesso il nemico è diventato più subdolo e si nasconde anche tra le tue pagine, caro libro, in maniera da creare confusione, da toglierci riferimenti precisi contro cui eventualmente scagliare il nostro dissenzo, da creare malafede, diffidenza e paura.

Prendo spunto da un articolo di Peter Gomez, dove si denuncia che la nuova cultura on line scolastica è chiaro appannaggio e di stampo berlusconiano, o di regime se vogliamo essere chiari, con addirittura una rivisitazione dei grandi dittatori, che da criminali dell'umanità diventano indiscusse figure da approfondire e dalle quali imparare.
Chi potrebbe pensare altrimenti ad un Hitler come un bravo ragazzo che intesse la sua filosofia di vita sulla base della spiritualità, la stessa, tra l'altro del Dalai Lama?

La questione caro-libri scuola ecco allora che trova la sua giusta collocazione nell'ottica dell'informazione manipolata e ambigua, nell'ottica della creazione di una cultura di regime.

I libri che rimangono nelle case di molte famiglie italiane, purtroppo, sono solo i libri di scuola. Essi sono considerati come vere e proprie Bibbie del sapere a cui far riferimento, spariti quelli, per molti rimarrà solo la tivvù a far da insegnante.
Quando un insegnante, per esempio, si discosta da ciò che il libro di testo dice, veloce si alza l'accusa da parte degli studenti, che indicano l'insegnante come non preparato.

Non a caso a suo tempo, seguendo un sito di un ragazzo appena uscito dalla scuola, che accusava gli insegnanti di essere impreparati, ho voluto mettermi in contatto con lui, chiedendogli rispettosamente in base a quali criteri poteva affermare che un insegnante fosse impreparato. Era una sincera curiosità, gli ho scritto, per capire, veramente come venisse percepita la figura dell'insegnante dall'esterno.
Non mi ha risposto.

La questione dei libri di testi adottati nella scuola, per me, non è una questione marginale.

La stampa invece propone la questione del caro-libri, come una colpa degli inseganti che dispongono l'adozione di libri eccessivamente costosi.

Il Ministro tiene a precisare che per evitare di pesare sulle famiglie si è vista la necessità di mettere un tetto massimo di spesa, oltre la quale non si può andare, per contenere quella brutta abitudine degli insegnanti di voler adottare libri di testo costosi.

Mi sembra doveroso chiarire che un insegnante basa la sua scelta del libro di testo in relazione ad altre cose, ben più importanti, che però non vengono mai menzionate, come la qualità, i contenuti, la portata didattica, tutti aspetti mirati al rendere migliore la preparazione degli studenti.

Caso mai dovrebbero essere le case editrici ad essere responsabili.

Ma la legge 133/2008 adirittuta si trova nella posizione non solo di voler mettere un tetto per contenere le spese, ma adirittura di ridurre a zero la spesa sui libri, affinché entro il 2011 le edizioni cartacce siano sostituite da versioni on line dei libri di testo.

In realtà i libri di testo hanno poco a che vedere con insegnanti "spendaccioni", che dalla stampa trapelano come coloro che, senza una motivazione reale, si dilettino a scegliere i libri di testo scolastici in base al capriccio del momento.

Nel dettaglio però ci sono anche altri molti aspetti particolarmente utili ed interessanti che mostrano a cosa possa essere utili tutta questa denuncia del caro-libri.

Partendo dal presupposto che la funzione prima della politica (quella logicamante ispirata esclusivamente al profitto personale) si muve lungo tre tappe: creare un problema, attendere la reazione della società, fornire la propria soluzione (nella speranza di mantenersi l'appoggio necessario per esistere).

Le principale case editrici di libri scolastici sono Mondadori e Le Monnier che, non a caso, sono di proprietà di Berlusconi.

Gli autori, che di norma sono un docente universitario e uno o due docenti di scuola superiore percepiscono come diritti d'autore solo dal 3% al 5% del prezzo, il resto va logicamente alla casa editrice.

Ultimamente i libri, soprattutto quelli di storia del Novecento, ma che sconfinano anche nel 2000 e più, argomentano i loro contenuti in una maniera tendenziosa.

In questi libri si aggiungono pagine su pagine di attualità: attentato alle torri gemelle, terrorismo fondamentalita e Silvio Berlusconi sorridente, talvolta definendo questa come l'era berlusconiana.

L'infiltrazione nell'istruzione scolastica non è secondaria, ma se fino ad ora, nonostante dopo lunge analisi sulla qualità dei libri di testo, un insegnante poteva scegliere almeno tra più libri, magari un po' meno di parte, anche se costosi come gli altri,

ecco la legge-gelmini che riduce il cartaceo a favore dell'on line, sicuramente più economico e meno costoso delle case editrici, tutto profitto.

Ma dietro la cultura on line, chi portrebbe essere impegnato nella grande opera di riscrittura della storia?
Chi, se non che berlusconi ed i suoi amici?

Due versioni dell'articolo, uno dal sito "Voglio scendere" di Travaglio, qui, l'altro dall'Espresso [di proprietà di Berlusconi] qui.

Mi auguro che le poche case editrici non ancora di Berlusconi possano accedere alla loro diffusione tramite internet.

I tre step sono al completo.
Si crea il problema : il caro libri,
si attende una reazione : famiglie disagiate per il caro-libri,
si trova la soluzione : si economizza con libri in cui si riscrive la storia in base a chi detiene il potere.

Prossimamente scannerizzerò le pagine di storia sull'attualità del libri di testo di storia del Novecento che dovrà restare in adozione per cinque anni, per essere poi sostituito per gli approfondimenti dalla versione on line. Il libro è delle Edizioni Mondadori.

lunedì 8 settembre 2008

Dittatura nel paese occupato


L'Impero USA in decadenza cerca di resistere. Un tempo, gli americani erano ben accolti dagli italiani. Certo, la propaganda di guerra, quella sociale, economica, culturale che seguì il secondo conflitto mondiale ci convinse che l'America aveva tutte le risposte, aveva, insomma, sempre ragione.

Oggi, l'America è fallita e ha fallito il suo ideale di libertà e progresso. Si è persa in un mare di spreco, inutile consumismo.

Ho soltanto un modo per capire l'ostinato bisogno di ampliare la base militare USA Dal Molin a Vicenza : delirio di potere. Di un potere che non ritornerà mai più, perso per sempre nel vuoto di una ideologia neo-conservatrice.

Quanto alla dittatura in Italia, ha già messo un piede sulla penisola. Raccomando questa e questa lettura.

domenica 7 settembre 2008

La Dittatura viene piano





Il colpo di stato in Brasile del 1964 non fu violento. Non si sparò un singolo proiettile. L'allora vice presidente João Goulart, che aveva assunto la presidenza dopo la rinuncia del presidente Janio Quadros nel 1961, era un uomo di sinistra. Infatti, i lavoratori e organizzazioni popolari guadagnavano sempre più poteri. I banchieri, la Chiesa Cattolica e imprenditori erano preoccupati per le loro posizioni.

In una manifestazione popolare il 13 marzo 1964, Goulart promette riforme radicali in favore del popolo brasiliano. Subito dopo, i conservatori, in una manifestazione accusano Goulart di provare un golpe di sinistra. Il 31 marzo 1964, i militari eseguono un golpe di destra.

Quando ho vissuto questi momenti ero ancora un bambino, ma crescendo in tale ambiente ho capito come i governanti illegittimi si impossessano del potere : accusano l'opposizione di volere fare esattamente ciò che stanno tramando loro stessi e, senza esitare, quando l'opportunità si presenta, agiscono e portano a termine il loro piano.

Una dittatura non funziona se il popolo non la accetta. Ci vuole un supporto popolare. Direi un minimo di cinquanta per cento di appoggio. Bisogna in qualche modo convincere le persone della necessità della dittatura.

Cosa succede oggi in Italia e in altri paesi occidentali, Stati Uniti d'America compresi, rispetto i diritti civili? Ovvia risposta : si riducono, vengono eliminati. La costituzione italiana non viene rispettata. Ci sono leggi ordinarie che la cambiano.

In Italia, dal 2006, non è più crimine punibile dal codice penale il colpo di stato. Vedi qui :

In America, Bush ha varato molte nuove leggi che, in pratica, cambiano la costituzione e limitano i diritti civili. Un esempio : il Patriot Act

Il metodo è sempre lo stesso :

1 - Si crea una crisi, una minaccia, un pericolo imminente per spaventare la gente.

2 – Si lascia la società arrivare ad un certo livello di caos e incertezza.

3 – Si propongono misure forti e il dominio centrale dello Stato come risposta ovvia e per il bene di tutti.

4 – La gente accetta di perdere la libertà e vivere in una gabbia tranquilla senza caos, ma sorvegliata dalla polizia. Non è più possibile esprimere la propria opinione senza essere etichettato terrorista.

Come mai non si accorge nessuno ? Si dice che per cuocere una rana ci sono due modi : buttiamola in una pentola di acqua bollente o la mettiamo in una pentola con acqua fredda che si riscalda sopra un fuoco lento. Il primo modo non funziona, la rana salta fuori dalla pentola appena tocca l'acqua bollente. Il secondo funziona, la rana viene cotta lentamente e quando si accorge, è troppo tardi.

Quante leggi e notizie tendenziose mancano alla pentola Italia per cuocere tutti quanti ?

martedì 2 settembre 2008

Vergogna!

Leggere QUI

Un numero verde per denunciare i clandestini.

Dopo le leggi, anche il cittadino deve collaborare alla pulizia razziale.

La miseria, l'ignoranza, la pochezza umana.

Vergogna! Vergognatevi!

Vergogna!

VERGOGNA

lunedì 25 agosto 2008

Un altro esempio

Fonte : radio di Alex Jones www.infowars.com

Dice che in America un'insegnante ha trovato una telecamera nascosta in classe, dentro una placchetta della spina della corrente.

Giustificazione non plausibile : controllare per eventuali furti.

La gente in Italia, son sicura, dice Sì, che ci vuole più controllo in questo mondo barbaro.
Dove son tutti ladri e cattivi.

Io come insegnante dico di no, e lo dico subito, neh, che mi sentirei privata della mia LIBERTA' DI INSEGNAMENTO.

Che poi finisce che se insegni certe cose va bene, altrimenti via. Caput, raus.
Basta leggere due o tre cosette sui regimi dittatoriali per capirlo.

domenica 24 agosto 2008

Strumentalizzazione e Paura Sociale


Oggi vagabondando per i blogs, che c'avrei tante altre cose da fare, ma non c'ho voglia

ho letto dell'indignazione della gente per quel fatto di cronaca,

che due romeni hanno bastonato, torturato, stuprato e ucciso (non so in che ordine)
quelle due persone lì, a Roma, nella tenda.

Ora io vorrei dire a tutte quelle persone
che fanno bene ad indignarsi,
che è un sano segno di umanità, partecipazione, morale, etica, etc. etc.

Ma vorrei anche dire a quelle persone,
di non farsi prendere troppo la mano da queste notizie,
che qui questi fatti orribili,
più che dovere di cronaca,

SONO STRUMENTALIZZAZIONI.

Queste strumentalizzazioni delle disgrazie,
orribili già di per sé,
conducono dritte dritte alla dittatura.

Che poi, a forza di farci paura,
si crea quella che si chiama
PAURA SOCIALE

di cui altri ben più bravi, intelligenti e preparati di me, hanno molto discusso.

Che poi si arriva a dire che è giusto avere CONTROLLI nelle città
per la SICUREZZA, che è giusto anche l' ESERCITO nelle città

e questo alla fine si chiama REGIME [e chi ha avuto la sfiga di conoscerlo da vicino sa cosa vuol dire]

Che se oggi la sicurezza ci fan credere che sia per una giusta causa,
domani potremmo anche essere noi quelli che vengon fermati, controllati, messi in stato di fermo, arrestati etc.etc.

ma non necessariamente perché facciamo qualcosa di male,
anche solo perché magari vogliamo PROTESTARE contro qualcosa di ingiusto.

venerdì 22 agosto 2008

Bang!


Sulla situazione italiana della scuola

(che qui va fatta una digressione :
che per 'scuola' oggi le prime cose che vengono in mente sono i professori pedofili e le professoresse pornostar, e che palle c'è da studiare, e quanto è stronzo il professore,
ma in realtà SCUOLA,
a prescindere dalle inclinazioni e/o gusti sessuali e/o caratteristiche caratteriali degli insegnanti
SCUOLA SIGNIFICA AVVIO ALLA CULTURA, ALLA CONOSCENZA, ALL'INTELLIGENZA, ALLA CAPACITA' DI DISCERNIMENTO, ALLA CAPACITA' DI CRITICA, ALLA CAPACITA' DI SAPER DIRE NO A CHI TI VUOLE SCHIAVO DI UN SISTEMA)

mi sa che sulla stampa ufficiale han leggermente barato sui tagli all'istruzione
(che son perseguitata dai numeri)

che non hanno fatto dei TAGLI,
come ha detto la stampa di regime,
che uno dice toh, ci metto un cerotto!
o che comunque fa meno impressione di SBRANI e SFREGI,

che in realtà l'istruzione italiana l'hanno VERAMENTE SBRANATA E SFREGIATA,

ma con dei tagli così profondi, che se si rischia il dissanguamento è solo ottimismo.

Dico quel che succede con la scuola. Succede che questo ammirevole governo che ci propone la sua bella immagine infiorettata, non è sterco, è peggio dello sterco, che potrebbe essere vomito, ma anche lì l'immagine non renderebbe, o Le 120 giornate di Sodoma, nemmeno in versione desadiana, che scritto fa meno effetto, ma pasoliniana, ma forse anche lì non farebbe lo stesso effetto che fa la situazione dell'istruzione oggi in Italia.

Che a quattordici anni (ripeto 14) nel cellulare, anziché sane immagini porno, c'han le foto di Mussolini.

Ecco, questi sono i grandi genioni della scuola italiana che magari son capaci di passare con tutti 9.
Che per quest'anno la novità è che finalmente in classe c'hanno messo il crocefisso nuovo nuovo, che quell'altro era rotto, ma la carta igienica te la porti da casa.
Che a storia dell'arte ti indicano sempre le sculture delle chiese, ma sorvolano sul fatto che se osservi con attenzione certi punti dell'edificio ci son ancora il segni delle fucilazioni.

Che quest'anno una media di 25 cattedre son diventate una media di 5 cattedre.
Che non è una questione di disoccupazione, no, è una questione di tagli, che sa un cazzo la gente che significa.

SIGNIFICA CHE CI SARA' ANCORA PIU' IGNORANZA SULL'IGNORANZA, CHE PIU' IGNORANZA DI COSI' SI MUORE - e non è una metafora.

Boh... sarà che oggi vedo così nero, che a guardarmi allo specchio ero convinta di essere senegalese.

Nei prossimi mesi attenderemo immancabilmente e sempre di più alla diffamazione continua della scuola e degli insegnanti, che la scuola perderà sempre più credibilità, che la cultura diventerà sempre più relativa, che inizieranno a fiorire come muffe putride, cancerogene e puzzolenti le scuole private, che scuole private non significa solamente che va a scuola solo chi c'ha i soldi, che già sarebbe gravissimo, ma significa anche che potrai imparare solo certe cose ed in certo modo, e che diventeremo come il popolo degli Eloi dei Morlock, che non sanno né leggere né scrivere, vivono nella totale indifferenza del prossimo e sono il cibo dei padroni, esseri orribili che vivono nel sottosuolo, tipo topi di fogna.

giovedì 21 agosto 2008

lunedì 18 agosto 2008

Un altro eccelso esempio di regime del terrore

19:28 CRONACHE Dante De Angelis mosse accuse sulla sicurezza: «Ora i colleghi hanno paura di denunciare» N. Luca

corriere.it

sabato 9 agosto 2008

Ironia russa e anche italiana


Con la Georgia vogliamo la pace, dice la Russia, anche a costo della guerra.

Vai a capirli... sarà la cultura diversa... ma a me pare una contraddizione.

Berlusconi vuole il Partito Unico e blinderà la Finanziaria.

Vai a capirli... sarà la nomenclatura diversa, ma a me pare fascismo.

Che questa storia del fascismo, io, mica l'ho capita. L'altra sera sono andata per bisboccia e, tra un bicchiere e l'altro, una bottiglia di Limoncello e l'altro, mi metto a parlare con due ragazzi, eufemismo sì, han la mia stessa età.

E quando si beve, si sa, la lingua si scioglie e ognuno dice la sua.

Il primo era tutto arrapato perché al mare aveva visto quattro ragazze in topless.
Be' avran fatto la loro porca figura, ho detto io a battuta, ma lui la battuta non l'ha capita, era d'accordo però sulle porche. Che nel duemilaotto, uno che si scandalizza per otto tette, mica lo considero bene, io.

Il secondo ha fatto un discorso sulla squadra di calcio, che il presidente era un venduto.
Be' la mamma dei disonesti è sempre incinta, ho detto io, ma lui la tristezza non l'ha capita, era solo d'accordo che la squadra si ama, sì, un po' come la mamma. Che io nel duemilaotto, uno che va allo stadio con gli striscioni a picchiare quelli della curva sud, mica lo considero bene, io.

Allora era il mio turno e chiedo cosa ne pensino della politica, son sempre un po' banale io.
E scopro, dopo due o tre mugugnate, che ecco, be' loro son un po' fascisti. Che mi son chiesta allora io, perchè? Che loro han pensato che son comunista. Che non è vero, ho detto io, il mondo mica è solo o rosso o nero. Dipende, ha detto uno, per me sì, che son del Milan.

Che uno fa il manovale e l'altro l'operaio in un lavanderia industriale, che cosa ci troveranno 'sti due qui nel fascismo? E lì ho sentito l'ispirazione.

Ed ho partorito una delle mie opinioni antropologico-sociali storiche, in separata sede ovviamente, che mica volevo che mi picchiassero, oltre a non avermi pagato il Limoncello.

Che fan leva su questi, quelli che stanno al comando, quelli che usano contraddizioni e nomenclature diverse dalle mie. Che fascismo oggi significa orgoglio nazionale e picchiare chi bisogna picchiare perché lo dice la tv, che son questi, che c'han la repressione, che non c'han l'orgoglio per il lavoro, qualunque esso sia, che son cresciuti fra due mura cittadine e non si son mai spostati di lì, che non leggono, non si informano, non studiano, non son curiosi della vita, che giudicano, che c'han tanto di quell'anestetico nel cervello, che se gli dicon te da oggi sei un squadrista, loro si senton contenti, si senton importanti, convinti anche di aver riscattato una vita di merda e di esser più liberi, che per il benessere, loro, son disposti a tutto, anche a picchiare, o ammazzare.

Vai a capirli, sarà stato il Limoncello, ma a me quelli, mi sa che c'han capito nulla.

Che la libertà, secondo me, è un'altra cosa.

martedì 5 agosto 2008

Questioni di look


Maroni (sì sempre lui)
oggi su Repubblica.it
afferma che vuole dare i 'superpoteri ai sindaci'.

Da Batman a Podestà: che ammirevole fantasia!

Chissà se qualche casa di moda, dopo aver sedotto la Gelmini con i suoi grembiulini, proporrà qualche divisa con mantello da pipistrello, cuffietta e ragnatele.

lunedì 4 agosto 2008

Primo giorno di soldati in città

Oggi parte
la manovra
ovra,
ed io non minculpop,
nemmeno
un pop,
anche dovessi fare
un gap.

Prima un pensiero, poi uno tragico


Che c'ho questo brutto vizio la mattina io, che è quello di andar per notizie.

Mi sveglio e col caffè,
al posto del dolciario,
ti leggo il notiziario.

Che a questo punto,
non so se lo faccio
per abitudine o errore
di spaccio -
nel senso che erro
lo spacciatore.


Omaggi a Alexandr Solgenitsin (o agosti, che è il tre, oggi, duemilaotto)

che anche se è stato strumentalizzato, o sputtanato,
a me, quella strumentalizzazione, non mi interessa.

E io ne parlo personalmente,
ché son contro lo strumentalizzare,
ché spesso la letteratura
è stata uno strumento dei regimi.

E Solgenitsin,
quello scrittore russo,
che è morto ieri,
a 89 anni,
dopo una vita che sembra da cani - Ettorex escluso -
ha scritto quel libro:

Una giornata di Ivan Denissovic

che è un libro che, secondo me, tutti devono leggere,
anche più volte.

Che è un libro corto
e quindi lo possono leggere tutti,
anche quelli che non gli piace leggere i libri lunghi.

Che io, quando l'ho letto,
l'ho ricominciato subito da capo.

Solgenitsin parla dei Gulag,
che erano i campi di lavoro forzato russi;

dove ci mettevano
un po' quelli che andavano contro il regime
e un po' quelli che non andavano contro il regime,
ma facevano finta di sì,
ché gli servivano per lavorare e terrorizzare la gente.


E Arcipelago Gulag

- che è un'altra opera,
in più volumi, 4 o 6,
ma io ne ho trovati solo 4,
che son difficili da trovare tutti,
o 2 forse non li hanno ancora tradotti,
ma non lo so di preciso -

anche questi, secondo me, li dovrebbero leggere tutti.

Ma se li leggi, questi qui,
son di quei libri che li leggi solo una volta nella vita,

ma son quelle cose che devi fare, almeno una volta nella vita.

Che io li ho iniziati a leggere,

perché sono contro tutti quelli che vogliono limitare la vita umana,

e mi ci son sentita male a legger tutte quelle cose,
e mi son fermata, che tanto poi ho detto, forse questo non è il momento,
li finirò più avanti.

Che son sensibile io, e quando leggo di come

l'uomo possa annientare l'uomo,

- che uso il congiuntivo, nel senso di possibilità,
anche se dovrei usar l'indicativo, nel senso di certezza,
ma mi fa un po' malinconia -

mi vien la nausea e gli incubi la notte.

Che poi a legger quei libri lì,
ti rendi conto di come essenzialmente

la vita e la storia sono una lunga catena,

ed ogni anello della catena,

è differente solo nella collocazione

dello scorrere del tempo in orizzontale,

che diventa però circolare.

E mi chiedo perché tante volte la gente non ci arrivi a capirlo,
che certe cose che succedono nella vita anche oggi,
son uguali a quelle che son successe,
e che forse, sapendolo, alla fine, forse certe cose si potrebbero anche evitare.

E a me questo momento qui, della mia epoca e della mia società,
mi fa un po' paura, che son mica tanto diverse le cose che succedono
a quelle che son successe.

Che mi chiedo alla fine,
ma io sarei disposta a morire per la vita?

Che sembra un controsenso, ma son domande che ti lasciano un buco dentro,
che mica è facile, a pensarci bene, rispondere.

domenica 3 agosto 2008

Addio a Novara al PicNic di Lunedì di Pasquetta

Qualche esempio sul link che ho aggiunto lì di lato la Costituzione della Repubblica Italiana.

Che abbiam fatto una discussione oggi, sul far del pranzo, l'altro ed io :

L'A. - La Costituzione è inalienabile.

Io - Nel senso che è sempre più in aliena forma da noi.

Artt. 1 - 2 - 3 - 13 e soprattutto 16 clicca su clicca e anche più avanti.

Che poi, mi chiedo, ma che a Novara clicca su Novara non vale la Costituzione della Repubblica Italiana?

giovedì 31 luglio 2008

Ultim'ora

Trattato UE, più famoso come Trattato di Lisbona,

OK DELLA CAMERA

InformateVi, tutti, neh, anche quelli che passan di qui per caso,

che LA PENA DI MORTE e LE ALLEANZE e LE INTESE PREBELLICHE sian con noi!

Che in Irlanda han fatto il referendum e han detto NO, ma poi tramite la stampa di regime li han già tutti infamati gli irlandesi.

martedì 15 luglio 2008

Stamattina Altre Due Mazzate fra Capo e Collo ,

dalle CRONACHE DI UNA MORTE ANNUNCIATA


una mazzata al bar , mentre facevo colazione

-piccolo lusso che mi permetto grazie al salvadanaio : tale oggetto , ripristinato dai ricordi infantili , è atto alla raccolta degli spiccioli che trovo fortuitamente in casa o a giro per la borsa-

apro il Tirreno (testata giornalistica principalmente livornese) e trovo scritto ciò che per correttezza linko anche qui :

www.toscanatv.com/leggi_news?idnews=NL082597

In buona sostanza : incursioni alla redazione del quotidiano da parte delle forze dell'ordine e spulcio di tutti i file contenenti informazioni un po' così .

Ipotizzano una fuga di notizie , che tradotto significa : o la testata non è ancora sotto il controllo berlusconi e quindi stanno iniziando le trattative per il controllo -anche se dell'espresso- o il Direttore Bruno Manfellotto ha agitato troppo spesso la falce o il martello , dissociandosi , però , da Veltroni .

La seconda mazzata la ricevo girando per gli uffici pubblici , dove incappo in questo splendido -si fa per dire- volantino :

copio testuali parole : A TUTTI I CITTADINI

IL DECRETO TREMONTI TAGLIA INDISCRIMINATAMENTE FONDI ALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE , RIDUCE GLI ORGANICI DEGLI UFFICI , METTE IN SERIO PERICOLO LA POSSIBILITA' DI GARANTIRE I SERVIZI PUBBLICI .

NON C'E' NESSUN INVESTIMENTO E NESSUN PROGETTO PER MIGLIORARE LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE , MA SOLO IL CHIARO INTENTO DI DECRETARE IL FALLIMENTO DEL SISTEMA PUBBLICO PER PRIVATIZZARE I SERVIZI E ARRICCHIRE ANCORA PIU' CHI E' GIA' RICCO A DANNO DI COLORO CHE SARANNO COSTRETTI A PAGARE CIO' OGGI EROGHIAMO GRATIS . NON SARA' PIù POSSIBLE IL PROLUNGAMENTO DEGLI ORARI DEGLI SPORTELLI , IL CONTROLLO DEL TERRITORIO DA PARTE DEGLI ENTI PREPOSTI (INPS , INAIL , ISPETTORATO DEL LAVORO ETC. ETC.) , L'ATTIVITA' DI CONTRASTO ALL'EVASIONE FISCALE .

In sintesi : il decreto tremonti non taglia i fannulloni e le spese , ma direttamente i diritti .

E be' , sì , chi è causa del suo mal , pianga se stesso .
In questo caso però , anche chi non è causa , pianga lo stesso .

Io nel frattempo , tanto per essere previdente , sto cercando contatti con un gommonista , per prenotare una emigrazione , così finirò ad essere extracomunitaria in un paese esotico , dove mi guarderanno storto , penseranno che sono italiana = mafiosa ed io soffrirò perché non è giusto fare di tutta

l'Italia


l'erba un fascio.

(Scusate l'immagine un po' forte , fa schifo anche a me , ma quando ce va , ce vole !)

mercoledì 2 luglio 2008

Ditemi voi se questo essere miserevole che lavora nel fango, non conosce pace, si scanna per un pezzo di pane, muore per un sì o per un no, che non ha più nessun potere sulla sua vita, ditemi voi se può ancora chiamarsi uomo.

Ditemelo voi, che vivete al caldo, belli comodi, nelle vostre belle case, dove nessuno viene a minacciarvi, circondati dall'affetto dei vostri cari e dalle cure dei vostri amici, ditemelo voi se questo vi sembra ancora un uomo!

Guardate questa donna, senza capelli e senza più un nome, senza nemmeno la forza nè la volontà di ricordare chi è o chi era, con gli occhi vitrei, opachi, che vedono senza vedere, col grembo freddo "come una rana d'inverno" perchè più nessun bambino lo riempirà.
Ditemelo voi se questa è una donna!

No. Noi non siamo più uomini, ma voi avete il dovere di ricordare quello che ci è stato fatto.
Scolpitelo nel vostro cuore e non dimenticatelo mai, mai, in nessun momento della vostra giornata perchè, se a noi è toccato soffrire, a voi tocca ricordare!

Ma se dimenticherete, che la maledizione di Dio vi colpisca, terribile e inesorabile, che tutto quello che amate venga distrutto e che perfino i vostri figli si rifiutino di gurdarvi, perchè voi avrete tradito il dovere sacro di ricordare che questo E' STATO!

Non ci sono più parole

per la dittatura .

mercoledì 18 giugno 2008

Dubito che la massima carica clericale concordi

Passeggiammo liberi per l'ultima volta.

Ieri sera.

Era una gran sera, anche se all'imbrunire il cielo diventava ancora più scuro per l'imminenza del temporale e gli stormi impazziti di corvi.

Brutto presagio.

Da oggi cala il sipario sulla libertà.

C'è stata gente che ha assaporato la libertà come mai quelli della mia generazione hanno saputo fare, la chiamavano la Liberazione.

La festa della liberazione.

Quelli della mia generazione sono nati troppo tardi, forse, per apprezzare il senso patrio di questa parola.

Quelli della mia generazione non hanno dovuto lottare contro nessuno di grande, non hanno sofferto la fame, non hanno sentito la guerra, non hanno sentito il patrio tradimento.

Quelli della mia generazione hanno combattuto solo contro i propri fantasmi, hanno scelto cosa mangiare e buttare via il resto, hanno fatto guerre ideologiche, ma intellettuali, hanno spaccato il capello in due degli strateghi del passato, son stati traditi dai sogni.

Quelli della mia generazione in fondo in fondo sono candidi.

Non passeggeremo liberi, con la coscienza di esserlo.

Stasera.

Passeggeremo guardandoci alle spalle, stringendo la borsa stretta stretta sotto l'ascella, impauriti dall'ombra e dalle foglie che si muovono al vento.

Respireremo l'aria dell'ingiustizia, del sospetto, della prepotenza, della repressione, dell'impotenza.

Molte persone che hanno vissuto l'autoritarismo raccontano storie dolorose, ma, dice, si son salvati perché la loro anima, almeno quella, era libera.

volantino, “Perché lottiamo” – 1976

Perché?

– Perché intervenire in un quartiere occupando una casa con appartamenti vuoti da anni?

– Perché opporsi alla speculazione edilizia?

– Perché creare un centro sociale dove tutti si possano incontrare e discutere di vari problemi liberamente?

– Perché rifiutare una società che di fatto elimina i rapporti fra gli individui e gli crea delle città che sono alveari?

... per una società senza servi e senza padroni.