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venerdì 15 aprile 2011

Scelgo Arrigoni a Saviano !

Il mio omaggio ad un Uomo che ha dato la propria vita per la giustizia e i più deboli. Dio ti accolga e ti ricompensi Vittorio Arrigoni.


lunedì 21 marzo 2011

lunedì 31 maggio 2010

Plutone in Capricorno


Plutone è il pianeta della trasformazione e della rinascita. Nella sua azione, Plutone è simile a Shiva, l'aspetto distruttivo e rinnovatore di Dio nella filosofia induista. Capricorno rappresenta tutto che ha una struttura: le multinazionali, i poteri politico, finanziario e religioso. Plutone è entrato in Capricorno nel 2008 e rimarrà fino al 2024. L'effetto simbolico di Plutone sarà di smascherare gli inganni e di buttare giù le strutture, che fino a ieri sembravano incrollabili, per dare spazio al nuovo che arriva.

Sarà molto difficile conservare i vecchi modelli in funzione. La società subirà trasformazioni di grande portata. Infatti, vediamo già come il potere politico e finanziario in tutto il mondo è sotto pressione. Le multinazionali, fino a poco tempo fa, potevano agire indisturbate. Ora, con gli ultimi eventi disastrosi e di proporzioni gigantesche, l'attenzione del mondo difficilmente può essere deviata dai giornali e TV.

Cosa possiamo aspettare dalla tragedia nel Golfo del Messico? E del vergognoso attacco israeliano alle navi di aiuti umanitari a Gaza? Secondo me è soltanto l'inizio di un periodo molto intenso di esposizione pubblica delle menzogne che ci hanno raccontato per decenni.

Con l'avvicinarsi del 2012, la coscienza sarà sempre più estesa: potremmo vedere cose che prima ci sfuggivano. I legami tra lo spirito e la materia saranno sempre più evidenti e la simbologia è il linguaggio per eccellenza da usare. Pertanto, non prendete le mie considerazioni alla leggera, i prossimi tempi ci mostreranno molte cose che fino ad ora erano nascoste.


lunedì 19 gennaio 2009

Israele lascia la scena del crimine


Come era facile da capire, Israele ha perso la “guerra” contro il popolo palestinese. Perché, prima di tutto, non ha fatto una vera guerra, ma semplicemente una mattanza di civili innocenti. Si calcola circa 1100 morti, la maggior parte donne e bambini.

Quanti soldati, pardon “terroristi”, nemici Israele ha ucciso ? Non tanti certamente, almeno che non si creda che l'età media dei “terroristi” sia 12 anni e siano al 50% femmine.

Israele ha perso di nuovo e perderà ancora se continuerà la sua politica di morte e distruzione. Ha perso quel poco rispetto conquistato tramite la sua raffinata propaganda e controllo dei media e di Hollywood.

L'esercito di Davide lascia la scena del delitto senza nulla, eccetto il sangue sui vestiti. Ritornerà ancora ? Forse no, questo è stato già il compulsivo ritorno alla scena del crimine di ogni assassino.

Israele vive in un mondo superato. Non ha capito che l'umanità non tollera più la guerra e le ingiustizie. Israele cerca ancora di conservare quel potere politico-economico in un mondo che non accetta più di scambiare reali valori umani per pezzi di carta.

Basta, è tempo di pace, semplicità, essenzialità della vita, di amore.

Non desidero il castigo per Israele. Desidero invece che il popolo palestinese perdoni sinceramente gli israeliani per i loro crimini. Forse, questa è la più grande “punizione” che l'arroganza e la prepotenza possono subire.

giovedì 8 gennaio 2009

Uccidere è possibile. Boicottare è impossibile

A volte capita, anche un po' più spesso veramente, che, aprendo un giornale, si provi una sensazione che non è più nemmeno di disgusto, è di più, è un qualcosa come di surreale, come vedere un Rinoceronte attraversare la strada.

La reazione normale, se non fossimo nell'assurdo, sarebbe quella di stupirsi almeno un po', fare qualche ipotesi, elaborare anche un solo semplice interrogativo. Invece niente, sembra del tutto normale questa notizia, aggiungendo poi, se non fosse chiaro del tutto il concetto, anche una foto che ne rafforzi il già chiarissimo richiamo.

Si nega per affermare, si confondono le idee ed i concetti. Si abbinano assurdamente contenuti, fonti e citazioni che non hanno niente a che vedere con il soggetto trattato.
Ci tranquillizzano assicurando che non esiste nessuna lista: ci rafforzano la memoria storica? O si strumentalizza una parte di passato vergognoso solo per interesse? Si denuncia la solita atrocità dell'umanità?


Dell'umanità? Ma quale umanità, se non ci soffermiamo nemmeno per un attimo sul concetto di popolo, gente, persone, uomini, donne, esseri umani, la vera umanità?

Né, e soprattutto, sul concetto di colpa e di responsabilità dell'atrocità.

Come se un popolo, solo per il fatto di appartenere ad un brandello di terra, improvvisamente diventasse responsabile assoluto del male, a prescindere da chi lo governa, da chi lo comanda, da chi impone una guerra o uno sterminio.


La colpa è del popolo, sempre. Palestinesi come ebrei, ebrei colpevoli e/o palestinesi colpevoli, a seconda delle necessità.

Il fatto però è che molto probabilmente io non sono differente da un palestinese, come non sono diversa da un israeliano o da un ebreo.

...ma non il popolo israeliano.

I popoli, gli altri, io siamo solo numeri, pedine, soldatini, figurine e scampoli di terra che l'illusione del dominio e del comando si litiga, strappa, baratta e uccide.

Di nostro usano solo il nome del popolo e la parte dell'esecuzione (nascondendo il 'forzata') di un ordine, e siamo o vittime o carnefici in base alla necessità.

Mai però fanno sentire la nostra voce, quella vera, che ci rappresenta come persone, popolo o umanità.
Quella di un israeliano, per esempio, contro Israele stesso.

La forza di un esercito si basa sul numero delle persone, noi siamo persone e siamo in molti, tanti, troppi, in confronto a quel manipolo di uomini che ci ha voluto schiavi. E a noi, il popolo, non sarebbe necessaria nemmeno una guerra per sconfiggere la schiavitù, basterebbe sottrarci, semplicemente, alla logica che vogliono imporci.

lunedì 5 gennaio 2009

Israele ha perso


Da questa foto sembra che il ministro israeliano Livni abbia già intuito i guai in cui Israele si è messo.

Anche se è difficile definire questo crimine di aggressione una guerra, la sconfitta di Israele sul piano morale è già avvenuta, quella sul piano militare è questione di poco tempo. I criminali israeliani non riusciranno ad eliminare il democraticamente eletto governo di Hamas e sbatteranno la faccia contro un popolo forte e unito.

Per quelli che pensano che i palestinesi siano dei terroristi, estremisti islamici che insegnano i lori figli a morire martire per la Palestina rispondo che, essendo italiano, cristiano e di cultura occidentale al 100% lo farei lo stesso anch'io. Anzi, lo faccio già adesso, insegno al mio figlio adolescente che morire per quello che uno realmente crede è l'esempio più alto che un essere umano può dare.

Rispetto questo popolo palestinese, rispetto il loro coraggio e la loro capacità di resistere.

D'altronde, la cultura cristiana (non solo cattolica) e occidentale è piena di martiri che sono morti nelle mani di criminali aggressori in difesa della libertà e di altri valori morali. Una nazione senza i suoi martiri cos'è ? Un valore per cui nessuno ci muore cos'è ?

Ho una parola per i giornalisti : siete dei vigliacchi e codardi !

Avete paura di perdere il vostro posto di lavoro ?

Pensate al coraggio dei palestinesi e guardatevi allo specchio. Le notizie che state riportando, nel modo in cui state riportando, fanno schifo. La vostra manipolazione fa schifo. Esempio : il poll di Repubblica QUI.

Tutte le alternative o trattano i palestinesi come “terroristi” o sono surreali.

Dov'è la voce di chi dice che Israele è uno stato CRIMINALE che ha costruito un campo di concentramento per i palestinesi e che uccidono centinaia di bambini ?

Perché dobbiamo solo condividere le opinioni dei malati politici?

Vergogna !

Coraggio, tirate fuori la dignità !

venerdì 2 gennaio 2009

Difesa proporzionata all'offesa?

Quando la nostra malata stampa parla del conflitto a Gaza usa frasi del tipo :

“Ancora raid israeliani e lanci di razzi.” (www.corriere.it)

“Ancora bombe su Gaza, ancora razzi su Israele.” (www.repubblica.it)

Sembrano di volere mettere gli armamenti usati dalle parti sullo stesso piano.

F-16

Mentre Israele usa caccia F-16, bombe americane telecomandate ad alta potenza e forse nuovamente anche armi chimiche come nel 2006 vedi QUI , i palestinesi usano i loro rudimentale razzo Qassam fatto in casa.

Qassam

I razzi Qassan usano un combustibile a base di zucchero e nitrato di potassio (fertilizzante). Possono portare da 0,5 kg a un massimo di 10 kg di esplosivo (banale TNT). Non sono telecomandati e non hanno nessun tipo di sistema di navigazione, volano come un razzo pirotecnico e per tanto, sono estremamente imprecisi. Per maggiori dettagli vedi QUI.

Effetto di un attacco palestinesi a Sderot (Israele ?) :

Effetto di un attacco israeliano a Gaza :


Dove sono tutti quegli esperti militari per dirci come stano realmente le cose ?


mercoledì 31 dicembre 2008

Noi Facciamo un Capodanno Pro Palestina.



Sono melodrammatica, lo so, me lo dicono in molti, e sono una melodrammatica intrisa anche di tutte quelle sovrastrutture mentali e luoghi comuni tipici dei miei tempi, e l'avvicendarsi del nuovo anno mi coglie sempre un po' impreparata, riempiendomi di questi pensieri un po' così, banali, triti e ritriti, simili probabilmente a quelli che farà il sindaco con l'Arcivescovo in piazza a mezzanotte.

Ma presa dal bailamme del capodanno, dagli auguri, che non sono più sinceri, ma sono diventati pestilenziali oramai come i sacchetti di plastica, e dai brindisi, mi son detta Stai a vedere che quest'anno mi prende la sbronza tragica? e infatti mi son messa a pensare alla striscia di Gaza.

A fare quel pensiero insomma che tutti tutti, ma proprio tutti, Tv e Giornali, Neoelezioni e Paleoelezioni, cercano costantemente di non farci fare. Ma è per bontà. Un po' come se ci volessero aiutare insomma, a ingoiare un po' più dignitosamente in mutande rosse quella manciata di lenticchie che anche per quest'anno ci tocca trangugiare nella vana speranza, come di tradizione, di aver più soldi (e che non ci saranno) (e per fortuna) il prossimo anno.

E tanto per rafforzare un po' quei luoghi comuni di cui ci nutriamo a manciate generose, come nemmeno in un pollaio nobile, mi è sembrato terribilmente ingiusto, che tutti fossimo qui a tracannare Spumanti S.p.a. e pensare se fosse meglio mettersi il maglione nero sulla gonna arancione o viceversa, mentre lì, in Palestina, succede questo, mi sembrava quasi un abominio considerarmi un essere umano tutto impegnato a santificare le feste, mentre tutt'attorno c'è la morte, senza nemmeno più sapere se l'uomo muore per noi o da noi.

E se avete coraggio anche qui e qui.


Ma io mi chiedo, dove sono adesso tutte quelle persone che invadono continuamente la nostra vita, quelle che sanno tutto, quelle che sono esperte, quelle che parlano di giustizia, buono e cattivo, bene e male come fossero tartine alla salsiccia, quelle che fanno una gran prosopopea per l'amore, il cibo e il prossimo, la vita, i bambini, l'infanzia rubata?



Io no, mi dispiace! Quest'anno passo e per quanto mi riguarda, sono lì in Palestina con loro, tanto per essere sicura che ancora esista un po' di amore e la capacità di soffrire per gli altri come fossimo noi stessi.

E che sia La Grande Abbuffata, allora, per tutti gli altri!

volantino, “Perché lottiamo” – 1976

Perché?

– Perché intervenire in un quartiere occupando una casa con appartamenti vuoti da anni?

– Perché opporsi alla speculazione edilizia?

– Perché creare un centro sociale dove tutti si possano incontrare e discutere di vari problemi liberamente?

– Perché rifiutare una società che di fatto elimina i rapporti fra gli individui e gli crea delle città che sono alveari?

... per una società senza servi e senza padroni.