
La Vita di Saragaia di Sara Falli
Setaccio librerie e scalo scaffali alla ricerca della mia generazione, la premessa.
La mia è una generazione letteraria autobiografica.
Una generazione di gente che non ha più il mal sociale del sessantotto.
La mia generazione il male ce l'ha dentro, nelle pieghe d'anima, si dice, e non sa stirare.
La storia è la biografia di questa Saragaia che ha avuto una vita abbastanza particolare e che le ha lasciato un gran groviglio dentro.
Quei tipici grovigli che assume la vita e che più cerchi di dipanarli, più si aggrovigliano, almeno per me.
Lo stile è semplice e nemmeno dei miei preferiti.
Strano però è che il libro sembri proprio scritto per me - stile a parte -.
Che i dolori, gli scompensi, le tristezze, le esperienze interiori, i casini interiori, pigiati nel vaso del cranio, come dice Folgore, quelli sì, sono uguali.
Anche il mal d'orecchi e le nonne e le gabbie.
Ma forse alla fine, quella Saragaia lì, ha avuto meno sfiga di me.
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