lunedì 29 settembre 2008

A S.

Ciao S.

te ne sei andato Venerdì notte, così, senza dire niente.

Abbiamo litigato tante volte, perché il Sabato preferivi andare a giocare a pallone, piuttosto che venire a scuola, e come darti torto a 18 anni?

Abbiamo ascoltato i Doors [bieco tranello per insegnarti il ritmo della poesia], mi hai prestato un CD ed io me lo sono ascoltato tutto, per capirti meglio, abbiamo fatto infinite discussioni sul Che Guevara, che tu amavi tanto, e quando i tuoi compagni ti provocavano, durante l'ora di storia, tu diventavi tutto rosso e ti incazzavi, mi piaceva la tua energia, anche se eri troppo irruento.

Ma io solo adesso dolorosamente ho capito perché avevi questa urgenza di vivere tutto, troppo, così intensamente e velocemente.

Ti ho ascoltato quando ti sei fidanzato con G., ma l'hanno messa in punizione, ed io ti ho procurato degli appunti fasulli, affinché tu avessi una scusa per andare a trovarla a casa; dopo ti sei innamorato di E., Niente di impegnativo dicevi, e le avevi dedicato la canzone di Alice.

Di me so che ti sei portato dietro i versi piani, sdruccioli e tronchi, Machiavelli e la scienza politica. Di te ho due temi e la scheda d'ingresso dell'anno scorso. Quando mi hanno detto che eri andato via, li ho letti: ti avevo brontolato perché mi avevi scritto Kaos accanto al tuo nome e raccontavi di come le cose a volte non funzionino, perché anche alla tua età la vita spesso è un casino.

E' vero, la vita è proprio un casino.

Stai bene, ovunque tu sia.

la tua prof.

venerdì 26 settembre 2008

giovedì 25 settembre 2008

Corruzione: tutto sotto controllo.


oggi L'Unità e la Repubblica pubblicano questi simpatici articoli in cui si fa il punto della situazione sulla corruzione in Italia.

immancabilmente non si può far altro che notare come, grazie al nostro Premier alias Il Salvatore Berlusconi, la situazione sulla corruzione in Italia sia nettamente migliorata: siamo retrocessi enormemente, ovvero la corruzione è aumentata.

e ciò è perfettamente il linea con le prospettive del nostro Governo: non possiamo dire che il nostro Premier abbia tradito le nostre aspettative.

siamo a pari del Botswana, ma mettendoci di impegno, ne siamo ormai certi, possiamo migliorare. Anzi, la attuale conduzione del nostro governo non lascia ombra di dubbi: la corruzione c'è, è aumentata e possiamo fare di più.

infatti.

Maria Teresa Brassiolo, presidente di Trasparency Italia, ha chiesto al ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta di «nominare con la massima urgenza un nuovo sottosegretario con la funzione di Alto commissario alla lotta alla corruzione».

vediamo allora chi potrebbe fare il caso nostro (tratto da M.Travaglio e P.Gomez).

ecco i possibili candidati in base alla logica del funzionamento del nostro Governo:

Bonsignore Vito (europarlamentare FI): condannato definitivamente a 2 anni per tentata concussione nello scandalo delle tangenti per il nuovo ospedale di Asti.

Bossi Umberto (Lega Nord): condannato in via definitiva a 8 mesi di reclusione per 200 milioni di finanziamento illecito dalla maxitangente Enimont.

Cantoni Giampiero (FI): ha patteggiato 2 anni di reclusione per corruzione e concorso in bancarotta e risarcito 800 milioni di lire.

Carra Enzo (PD): una condanna in via definitiva per false dichiarazioni al pubblico ministero. Per i giudici, Carra è un falso testimone che, con il suo «comportamento omertoso» e la sua «grave condotta antigiuridica», ha tentato di «assicurare l’impunità a colpevoli di corruzione, falso in bilancio e finanziamento illecito» nel caso Enimont. Parola del Tribunale e della
Corte d’Appello di Milano, nonché della Cassazione, che l’hanno condannato prima a 2 anni e poi a 1 anno e 4 mesi (grazie allo sconto del rito abbreviato) di carcere.

Ciarrapico Giuseppe (PDL): è stato condannato a 3 anni definitivi per il crack da 70 miliardi della Casina Valadier (ricettazione fallimentare) e ad altri 4 e mezzo per il crack Ambrosiano (bancarotta fraudolenta).

Dell’Utri Marcello (FI): condannato definitivamente a Torino a 2 anni e 3 mesi per false fatture e frodi fiscali nella gestione di Publitalia (reato per cui fu arrestato per 18 giorni nel maggio 1995 e poi patteggiò la pena in Cassazione).

La Malfa Giorgio (FI): condannato definitivamente a 6 mesi per il finanziamento illecito della maxitangente Enimont.

Sciascia Salvatore (FI): condannato definitivamente a 2 anni e 6 mesi per aver corrotto alcuni ufficiali e sottufficiali della Guardia di finanza.


Del resto Huguette Labelle, direttore dell'ong. Transparency International ha dichiarato:

«Arginare la corruzione necessita di una stretta sorveglianza dei parlamentari, dell'applicazione della legge, di media indipendenti e di una società civile viva. Quando queste istituzioni sono deboli, la spirale della corruzione esce fuori controllo con conseguenze terribili per la gente comune, per la giustizia e per l'uguaglianza della società».

Illuminante, non ce ne eravamo accorti...

martedì 23 settembre 2008

A volo d'uccello su una crisi economica


che può significare molte cose.

il linguaggio è neutro e questa è una stranezza.

abituati ad una percezione del tempo in linea retta, dubitiamo delle sue inversioni come se un passato ed un futuro non potessero coesistere con il presente.


crisi economica:

una crisi ed un crollo economici hanno sempre estensioni mondiali, perché le società odierne sono impigliate nella rete impersonale del mercato globale.

gli andamenti del mercato capitalistico mondiale sono sempre stati fluttuanti, fluttuazioni anche brusche, previste e prevedibili, che si propagano come le onde di un masso gettato nell'acqua.

una delle caratteristiche del mercato capitalistico mondiale è la perenne ed accelerata avanzata tecnologica, che coinvolge sempre più attori ed iper-specializzati, con una divisione del lavoro sempre più articolata ed una mondializzazione/monopolizzazione che lega ed intriga sempre più persone e società.

la globalizzazione lega indissolubilmente le società, se ne condivide i benefici, condivide anche le crisi ed i crolli.

una crisi o un crollo non saranno mai circoscritti o locali.


risposte locali ad una crisi economica:

perdita dei valori.
in una società il cui capitale è impegnato in una produzione, l'impegno per rispondere alla crisi porta a tagliare le spese meno importanti ai fini del capitale stesso.

queste sono le persone, i lavoratori, che non vengono considerati come capitale: il materiale assume più importanza dell'essere umano;
queste sono la qualità: il materiale prodotto non rappresenta più un valore o un bene, ma solo numero.

solo inizialmente aumentano i prezzi.

il valore della moneta cala.
il risparmio privato scompare completamente.
le famiglie perdono poter d'acquisto.
piccole, medie e medio-grandi attività falliscono.

cresce la disoccupazione.

si crea inflazione fino a quando non si bloccano i prestiti, che si bloccano necessariamente in quanto non più solvibili.

sulla società si ha come diretta conseguenza la fortificazione di un sentire collettivo nazionalista e sempre più rigido, dove la libertà che permette di manifestare il disagio viene confusa come nemica primaria del benessere umano.

le classi a risentire maggiormente le crisi sono quelle medie, medio-basse e basse, che non hanno più capacità di una sussistenza autonoma, anche se minima.

la quantità di beni accumulata ed invenduta provoca un abbassamento dei prezzi.
questo abbassamento dei prezzi si riversa su tutte le produzioni fino a quella di produzione dei beni di prima necessita.

si crea un circolo vizioso in cui ogni indice economico in ribasso, ribassa tutti gli altri.

un paese che basa la sua sussistenza ed economia sull'esportazione o importazione anche dei beni di prima necessità crolla completamente.

per coloro che non hanno il controllo dei mezzi di produzione, cioè le persone stipendiate o disoccupate, il crollo del mercato si traduce in fame, in una società che non può più far fronte all'aumento dei sovvenzionati con i sussidi di disoccupazione.




ma con il restringimento della libertà, anche un popolo affamato può far poco.




queste anche alcune cause di alcuni regimi. ad occhio e croce direi che ci siamo.

domenica 21 settembre 2008

Attentato contro la ragione





Gli USA violano il territorio e la sovranità del Pakistan attaccando i “terroristi di Al Qaeda” che si nascondono lì e uccidono invece dei civili innocenti.

Il popolo si rivolta e il nuovo presidenti Asif Ali Zardari, davanti al Parlamento, dice che «non tollererà violazioni della sovranità e dell'integrità pakistana da parte di ogni potenza in nome della lotta al terrorismo»

Secondo gli USA, cosa fanno i “terroristi di Al Qaeda” ? Risposta : un attentato CONTRO il presidente che critica gli USA !

Secondo me, qualcosa non torna in questo discorso.




sabato 20 settembre 2008

Euforici de che ?


La borsa, dopo essere scesa di quasi 10% in tre giorni, riguadagna quasi 10%. Sono tutti euforici. A me sembra un segno di schizofrenia. Mi domando di cosa saranno mai euforici questi signori ? La risposta dei giornali è del grandioso piano del governo americano.

Vediamo :

Diverse grandi ed importanti banche americane fallite. A rischio altre 150 (ufficialmente), vedi QUI per questi ed altri dati.

Esposizioni delle 10 più grandi banche in derivati in MILIARDI DI DOLLARI :

JPMorganChase : 48.000
Citibank: 21.000
Bank Of America: 21.000
Wachovia Bank: 3.000
HSBC: 3.000
Bank of NewYork: 790
WellsFargo: 430
StateStreet: 252
Bank and Trust: 147
National City: 116

Totale : 97.735 MILIARDI DI DOLLARI = 97,7 TRILLIONI = US$ 97.735.000.000.000

Bush e i suoi stanno proponendo un piano tra i 500 e 800 miliardi di dollari ossia, al massimo, lo 0,8% del totale della esposizione delle principali banche americane ai derivati. Mi viene da ridere.

venerdì 19 settembre 2008

Buonanotte



Dopo il Tirreno e l'Espresso qui, altre perquisizioni al giornalista Ruotolo de La Stampa e Sarzanini de Il Corriere qui e qui .

Qui invece il documento cui si fa riferimento nel video.

Che Licio Gelli sia ancora vivo e trasmigrato nel corpo di Berlusconi?

'Buonanotte' si fa per dire.

Confronto

Alitalia:
4 mila esuberi

e tutti ne parlano.


Scuola:
taglio di 70 mila posti di insegnanti,
taglio di 43 mila di ATA,
espulsione dei precari,
aumento fino a 35 degli alunni per classe,
riduzione ore di lezione, tempo pieno e prolungato,
riduzione del sostegno all’handicap,
cancellazione delle scuole con meno di 500 alunni,
ritorno al maestro unico nella scuola elementare,

e nessuno ne parla, o se lo fa, si chiama strumentalizzazione politica.

mercoledì 17 settembre 2008

E.mail che fanno male

Dopo la scuola che fa male, anche la e.mail QUI, trovata su Comedonchisciotte.

E poi dobbiamo continuare a chiamarci umanità?

I miei studenti sono bellissimi

Solo tre giorni con loro e già son così.
Son bellissimi, perché son dannati.
Son bellissimi, perché sono abbandonati a loro stessi.
Son bellissimi, perché sono ignoranti.
Son bellissimi, perché son brutti.
Son bellissimi, perché sono sporchi.
Son bellissimi, perché non si lavano.
Son bellissimi, perché hanno i vestiti bucati.
Son bellissimi, perché son deformi, sono sdentati e gli mancano le dita, perché un giorno uno ha fatto una bomba con la polvere di alcuni petardi e gli è esplosa in mano.
Son bellissimi, perché sono miseri, famiglie inesistenti, situazioni degradate.
Son bellissimi, perché son bulli, dicono le bestemmie e le parolacce.
Son bellissimi, perché non sanno ragionare, perché vengono da culture povere, perché giocano a briscola durante la ricreazione.

E lo ripeto, sono bellissimi, perché alle superiori scrivono io 'o' la fidanzata senza la H.

Son bellissimi, ma non hanno diritti, hanno solo doveri e una briciola di futuro senza nemmeno troppe speranze.

Mettili lì tutti insieme e giocano a chi è il più cattivo, ma poi si imbarazzano quando sanno rispondere ad una domanda e negli occhi, a quindici anni, ci vedi già la vecchiaia.

Ed io mi vergogno per loro.

Mi vergogno di appartenere ad un mondo dove conta più l'immagine che la sostanza, dove siamo invasi dalla bellezza siliconata e le facce di plastica a tronisti, di una Italia dove c'è spazio per tutto, ma non per loro.
Dove c'è spazio per la sicurezza ed il decoro per le strade, per gli appartamenti di lusso, i Montecitori, i palazzi d'epoca e le auto velocissime, dove le mignotte vanno multate e il papa si mette le scarpe di Prada, dove le facciate son tutte pitturate di fresco e tutti i problemi son grandi dilemmi etici di poco valore e solo chiacchiere, se confrontati con la semplicità di quelle vite lì, quelle dei miei studenti.

Che l'intellettualismo di chi sa tutto ed ha sempre ragione, li ha distrutti, ha distrutto quei ragazzi lì che già son conviti, che loro tanto, c'è poco da fare, non capiscono niente.

Che a veder quelle facce, ti vien da dire, di diritti noi ne abbiamo fin troppi.

Che a guardarli di nascosto, quando loro non ti vedono, ti vien voglia di dire, anch'io voglio essere come loro, voglio svuotarmi la testa di tutte le minchiate e rimboccarmi le maniche, per costruire con loro una vita migliore.

Che la Gelmini, Brunetta, Tremonti e la Carfagna ce li metterei lì, davanti a quelle facce lì: provate ad amarli, adesso, gli direi, con tutti i vostri discorsi, prima di andare al Parlamento.
E lo direi anche a Berlusconi, che lui dice che lavora per gli italiani, gli direi Allora prima di lavorare, impara ad amare quei miei studenti lì, vedrai che poi lavori meglio.

Che son più dignitosi loro, alla fine, per me.

Che son tagliati, esclusi, evitati, giudicati e cancrene della vostra bella immagine sulle barche a Portofino.

Ma che il diritto alla vita, ce l'hanno anche loro.

E l'unico momento in cui potrebbero riscattarsi è la scuola.

E il momento dove loro hanno una possibilità, la sola forse, ma che gli vogliono togliere, che non son ragazzi benestanti, loro, di famiglie di città, son figli di cassaintegrati e di casalinghe che tirano avanti facendo le pulizie e la scuola pubblica è già una manna, che a volte, anche se han meno di sedici anni, a lavorare ci vanno già.

Ed i loro diritti, allora, sono i nostri doveri.

A loro, che forse il sapore della vita, loro, lo hanno assaggiato prima di me, e non gli è andato tanto poi giù.

martedì 16 settembre 2008

Tirando le Somme


ovvero Anche le scimmie sanno fare le addizioni e gli italiani che aspettano a imparare?

Sinceramente non so cosa pensare, riguardo al governo, dico.

I cavalli di Troia del PdL si sono rivelati quelli che in realtà erano: cavalli di Troia, appunto.

L'ICI è stata tagliata, Napoli è stata ripulita, Alitalia è stata salvata, i parassiti pubblici (scuole, sanità, Istituti e Enti) sono stati disinfestati accuratamente e i clandestini imprigionati insieme alle mignotte, la camorra scamorrata, la mafia smafiata e i PM trasferiti, i manifestanti puniti.

Fin qui tutti (?) d'accordo, stando ai sondaggi (?).

E se questi erano i cavalli, passiamo al resto che, per usare un eufemismo, chiameremo Gelmini e Carfagna.

Loro, le paladine che ci rimettono anche la faccia, l'unica cosa che ancora mancava da vendere. La vera facciata della nostra vera Troia Italiota.

Del resto il sollazzo provocato dalle loro geniali trovate, non può far altro che continuare ad inebriarci, come la lunga notte di Troia, appunto, prima che il cavallo si aprisse e mostrasse la sua triste realtà viscerale: i comunisti che si erano mangiati il ripieno imbudellato attorno gli organi, come vermi solitari e tenie.

Che dire?

Ma sarà troppo tardi, orsù combattenti e chi di Troia perisce, perisce.

ICI = non si chiama più così, ma creazione di nuove tasse o aumenti delle tasse già esistenti, al fine di colmare abbondantemente l'ammanco.

NAPOLI = l'immondizia ufficialmente non si fa più vedere. Vietato. Kaput. Raus, sciò, via!

ALITALIA = dopo che Colaninno ha danneggiato gravemente Olivetti, Telecom e compagnie varie, viene messo all'amministrazione del caso CAI (che sarà l'ultimo guaito della nostra compagnia di bandiera?) con ottime credenziali. Utile lezione per vedere l'evolversi di ciò che a breve toccherà anche alla Sanità, alle Università ed alle scuole pubbliche.

PARASSITISMO PUBBLICO IMPIEGO = tagli ingenti, niente più malattie né diritti per i sopravvissuti. Ma anche niente più scuola (assai pallosa, confermano gli studenti), né sanità pubblica (troppo lunghe le liste d'attesa, confermano i cittadini).

CLANDESTINI = impossibile prenderli al varco sul confine, stavano solo passeggiando, bruciato l'immigrato.

PROSTITUTE = pene in contraddizione, in tutti i sensi, stavano solo passeggiando, evirato il problema.

Si stringono i rapporti con la camorra e la mafia, ma i giornalisti vengono perquisiti etc. etc., solo in via preventiva, s'intenda, una minuzia.

Alla manifestazione a Napoli, le forze armate aggrediscono i manifestanti, ma anche a Vincenza, e allora? I video pullulano come funghi, alcuni saranno fotomontaggi, no?

E Alfano, be', lui è stato addirittura Lodato, un motivo ci sarà?

Ottime somme, in effetti, tirando le tragiche somme.

Che il fascismo, giammai, diciamo solo che non possiamo essere antifascisti, delfino curioso, stando alla cronaca.

Dove un Presidente di una Repubblica che mai si svegliasse dal suo tiepido torpore.

domenica 14 settembre 2008

Inizio diffusione SCEC

Venerdì 19 p.v. dalle ore 19:00 in poi, all'interno di una manifestazione nel zona centrale di Roma c'è la presentazione del Progetto SCEC dell'Arcipelago Lazio.

...se qualcuno che passa di qui, fosse di lì...

sabato 13 settembre 2008

Lo spettro della Gelmini & Co nei corridoi dell'ospedale

Oltre al mancato diritto allo studio per i ragazzi diversamente abili, (confermo anch'io per le mie classi) che su carrozzine raggiungono la scuola con il pulmino della Misericordia, per trovarsi poi, senza nessuno, a sostare per tempi incredibilmente lunghi in aule incredibilmente numerose e rumorose e senza nemmeno un docente esperto (che ha speso a suo tempo fior di euro per specializzarsi all'Università, S.S.I.S. alias Corsi di Specializzazione per l'Insegnamento Secondario post-laurea, ma che ora è disoccupato),

un'altra novità sul fronte istruzione.

Sei malato? Magari terminale? Ospedalizzato o immobilizzato ai domiciliari?
Allora, a che ti serve la scuola?

Demente ironia, di fronte ad una triste realtà:

il taglio agli insegnanti destinati all'istruzione dei bambini malati.

Qui solo alcune delle denunce:

Bologna
Bari e Bari
Firenze
Sicilia

E per finire un giro sulla disabilità.

venerdì 12 settembre 2008

Creazione data-base

Studiare la storia per me ha significato, fra le tante, anche imparare ad essere 'sistematica', tale ad avere un archivio di dati che possano meglio indicare quale è la china che stiamo prendendo.

[Discorso un po' contorto, ma tant'è, io son così... c'ho i fiori stipati nel vaso del cranio]

Il 15 Luglio, in maniera in po' idiota, ma soprassediamo, ho scritto in questo post ciò che avevo trovato sul Tirreno (un quotidiano con sede a Livorno), cioè l'incursione delle forze dell'ordine nella sede di Livorno e relativi controlli all'archivio del giornale.

[Al momento il link che avevo messo nel post è introvato... speriamo funzioni successivamente]

Oggi invece la notizia dall'Espresso, qui, qui e qui, ma in caso non fossero accessibili, ora o più aventi, riporto un articolo:

Perquisizioni Gdf, il comunicato
della direzione de L'espresso

" La direzione de L'espresso comunica che le perquisizioni nelle abitazioni dei colleghi Gianluca Di Feo e Emiliano Fittipaldi e negli uffici del settimanale sono terminate. Dopo 7 ore, i diciotto finanzieri impegnati nell'operazione hanno sequestrato numerosi documenti di lavoro dei giornalisti, i loro computer, le loro agende telefoniche. Nel ribadire che L'espresso continuerà nel suo impegno di corretta e completa informazione, per nulla intimidito dai tentativi di ostacolare il lavoro dei giornalisti e di limitarne il diritto di cronaca.

La direzione de L'espresso "


Allora l'idea è quella di creare un data-base per non perdere queste informazioni.

Chiunque voglia partecipare è ben accetto.

AL FINE DI NON PERDERE NOTIZIE, CHE POI NEL MARASMA CE LE DIMENTICHIAMO

Io non sono camerata


Io non sono fascista, non lo sono per ovvie ragioni, tra cui la prima estremamente cronologica e la seconda riguardante le informazioni che ho sul fascismo e che logicamente non condivido.

A volte ho provato a parlare con mia nonna, che ha vissuto la sua gioventù durante il fascismo, chiedendole quali significati avesse l'esser fascisti: nessuno, diceva, perché non c'era possibilità di scelta; a volte, diceva, doveva vestirsi con il colori della bandiera italiana e sfilare in bicicletta con le sue coetanee, delle vere faticate, in quanto raggiungere la città, a una quarantina di chilometri, toglieva ogni possibile voglia di trovare una qualsiasi forma di divertimento anche nell'obbligo.

Poi, racconta, a chi non era fascista, che si intestardiva, succedevano delle cose strane, gli uomini si potevano nascondere, ma le donne a volte venivano molestate. E lì, con la pudicizia tipica delle nonne di novantanni, eclissava sul racconto delle violenze sessuali subite da alcune ragazze nella campagna fiorentina.

Questo potrebbe bastare, assieme alla violenza ovunque e alla privazione della libertà, che io fortunatamente ancora non ho vissuto.

Per un po' di tempo, sapere che la legge Scelba puniva l'apologia del fascismo, mi ha fatto sentire più tranquilla, poi sapere che Pisanò nel 1991, fondatore del Movimento Fascismo e Libertà, ha scampato le pene previste grazie a quell'aggettivo "disciolto" , mi ha reso più titubante.

Oggi i miei studenti a scuola, giovani adolescenti appena varcata la soglia del diritto al voto, tengono in bella mostra l'effige di Mussolini e a nulla servono i miei rimproveri. Anzi, rimproverarli si traduce, per loro, in mera provocazione, che li porta a mostrarmi con divertimento altre immagini ed a propinarmi curiose dissertazioni sul fascismo nei temi a piacere. Meglio ignorare allora?

Peccato che oggi anche il regime informativo non manchi, giorno dopo giorno, di richiamare il fascismo, mettendo in secondo piano le varie critiche mosse all'apologia dichiarata a caratteri stampatelli e in grassetto, come è successo pochi giorni fa per della Repubblica Sociale Italiana (o Repubblica di Salò), quando poi alcune critiche altro effetto non hanno che inneggiarlo in maniera ancora più amplificata.

Trovo necessità proprio oggi di questo sfogo, in quanto ho scoperto, grazie ad un quotidiano locale, che a Firenze è stata fondata l'associazione La Fenice.
Scorro il sito web: gli accoliti si chiamano camerata e vendono portachiavi con la croce celtica.

Ciò che ancora non capisco è come si possa aderire a determinate idee, quali siano le motivazioni, gli ideali e tutto ciò che può significare.

Qualcuno me lo può spiegare?

giovedì 11 settembre 2008

E' ancora possibile manifestare?


Qui da me la scuola inizia il 15 Settembre.

Le classi sono formate in media da 27 / 31 alunni.
Contro i 20 dell'anno scorso.

Classi così numerose sono difficili da gestire e quindi ne risente enormemente la qualità dell'insegnamento.

Capirlo non è difficile: oltre a spiegare, un insegnante deve anche verificare se gli studenti hanno difficoltà, quali difficoltà hanno e come meglio intervenire al fine di aiutarli nella maniera idonea, un insegnante li deve poi valutare, un aspetto questo molto difficile e delicato.

I manuali dei pedagogisti, nel frattempo, si dilettano in teorie fantasmagoriche e poco attuabili.

[Tanto per avere un'idea :
le ridefinizioni che vengono fatte nella scuola, sono fatte da persone che non sono mai state nella scuola, se non che come studenti a loro tempo. Un docente universitario che all'epoca, 4 anni fa, teneva un corso di formazione a pagamento per gli insegnati (con uno stipendio di 350 euro l'ora, contro i 17 euro dell'insegnante) propinava esperimenti sui topi impegnati a percorrere strani labirinti, al termine della presentazione di tutti i casi di studio dei topi (circa 3 ore) giunse alla conclusione che i topi giovani prediligevano percorsi più rischiosi dei topi vecchi; quindi, come conclusione: i ragazzi che frequentano le scuole superiori, hanno più predisposizione al pericolo che gli adulti. Illuminante, eh?

Le ore di lezione vengono costantemente ridotte, il Ministro parla addirittura di scendere ad ore di 50 minuti anche in quelle scuole dove non è già stata attuata la riduzione dell'ora.

50 minuti che comprendono lo spostamento da un'aula all'altra, l'entrata in classe e l'inizio della lezione (che sono quindi meno di 50 minuti effettivi di lezione).

Allo studio della storia, per esempio, sono previste 2 ore settimanali.

Come si fa a spiegare, interrogare, interagire con gli studenti, individuare le difficoltà ed aiutare uno studente nel suo percorso formativo, considerando quanti studenti ci sono per classe e quanto tempo abbiamo a disposizione?

[Un rapido calcolo fa ipotizzare che abbiamo a disposizione circa 2 minuti per alunno.]

Ma c'è ancora un fatto più grave: quest'anno sono stati ridotti gli organici e non ci sono insegnanti di sostegno.

In una mia classe ci sono 3 alunni H.

Le problematiche possono essere molte, da alunni non vedenti o non udenti, ad alunni con gravissime patologie invalidanti non solo fisicamente, ma anche mentalmente.

Questi sono alunni diversamente abili che hanno DIRITTO allo studio e che logicamente hanno NECESSITA' di percorsi differenziati.

Per loro non ci sono insegnanti. O, se arriveranno copriranno solo parzialmente l'orario settimanale!

Le famiglie DEVONO fare ricorso.

CALENDARIO delle manifestazioni

10 sett. Napoli - ore 10.00 piazza Carità manifestazione “Tutti a scuola” – onlus

ALLA MANIFESTAZIONE VIENE DESTINATO UN PICCOLO SPAZIO, OLTRE IL QUALE NON E' POSSIBILE ANDARE

10 sett. Roma - L.S. Newton ore 10.00 viene presentato il libro di Giovanni Floris “La fabbrica degli ignoranti”. Interviene M. Gelmini

UN GRUPPO DI INSEGNANTI VIENE IDENTIFICATO DALLE FORZE DELL'ORDINE PER AVER FISCHIATO AL MINISTRO

10 sett. Genova - Fiera del Mare ore 17.30: manifestazione dei precari

11 sett. Bologna - Assemblea generale di genitori e insegnanti ore 16.30 alla scuola Guido Reni (contro maestro unico)

12 sett. Rende (Cosenza) - ore 16.00 assemblea Cgil presso I.T.C. Cosentino di Rende

13 sett. Bari - Fiera del Levante ore 9.00 sit-in sindacati di base + CIP Puglia

13 sett. Venezia ore 11.00 “FROZEN” DI PROTESTA PER LA SCUOLA in C.po S. Geremia.

15 sett. - ritardo delle lezioni - Cobas

15 sett. - un’ora di “disubbidienza civile” Partito Socialista

26 sett. - varie iniziative locali - Cobas

26, 27, 28 sett. tre giorni di iniziative del PD a difesa della scuola contro la riforma Gelmini

27 sett. Roma - convegno precari Cesp-Cobas

3 ott. - sciopero Unicobas

17 ott. - sciopero Cobas + Cub + Sdl

31 ott. - sciopero presidi Cgil, Cisl, Snals (Adnkronos)

Quante frasi rosse intercaleranno i prossimi appuntamenti?

La libertà di espressione è garantita dalla Costituzione, nella dittatura no.

LA DITTATURA TOGLIE AD OGNI PERSONA IL DIRITTO DI ESISTERE.

mercoledì 10 settembre 2008

Caro libro fascista


Caro libro fascista, almeno tu eri più sincero nel manifestare le tue intensioni, quando apponevi il sigillo lettorino sulle tue prime pagine ed inneggiavi il duce.
Una persona poteva anche odiarti, ma almeno aveva di fronte chiaramente il nemico.

Adesso il nemico è diventato più subdolo e si nasconde anche tra le tue pagine, caro libro, in maniera da creare confusione, da toglierci riferimenti precisi contro cui eventualmente scagliare il nostro dissenzo, da creare malafede, diffidenza e paura.

Prendo spunto da un articolo di Peter Gomez, dove si denuncia che la nuova cultura on line scolastica è chiaro appannaggio e di stampo berlusconiano, o di regime se vogliamo essere chiari, con addirittura una rivisitazione dei grandi dittatori, che da criminali dell'umanità diventano indiscusse figure da approfondire e dalle quali imparare.
Chi potrebbe pensare altrimenti ad un Hitler come un bravo ragazzo che intesse la sua filosofia di vita sulla base della spiritualità, la stessa, tra l'altro del Dalai Lama?

La questione caro-libri scuola ecco allora che trova la sua giusta collocazione nell'ottica dell'informazione manipolata e ambigua, nell'ottica della creazione di una cultura di regime.

I libri che rimangono nelle case di molte famiglie italiane, purtroppo, sono solo i libri di scuola. Essi sono considerati come vere e proprie Bibbie del sapere a cui far riferimento, spariti quelli, per molti rimarrà solo la tivvù a far da insegnante.
Quando un insegnante, per esempio, si discosta da ciò che il libro di testo dice, veloce si alza l'accusa da parte degli studenti, che indicano l'insegnante come non preparato.

Non a caso a suo tempo, seguendo un sito di un ragazzo appena uscito dalla scuola, che accusava gli insegnanti di essere impreparati, ho voluto mettermi in contatto con lui, chiedendogli rispettosamente in base a quali criteri poteva affermare che un insegnante fosse impreparato. Era una sincera curiosità, gli ho scritto, per capire, veramente come venisse percepita la figura dell'insegnante dall'esterno.
Non mi ha risposto.

La questione dei libri di testi adottati nella scuola, per me, non è una questione marginale.

La stampa invece propone la questione del caro-libri, come una colpa degli inseganti che dispongono l'adozione di libri eccessivamente costosi.

Il Ministro tiene a precisare che per evitare di pesare sulle famiglie si è vista la necessità di mettere un tetto massimo di spesa, oltre la quale non si può andare, per contenere quella brutta abitudine degli insegnanti di voler adottare libri di testo costosi.

Mi sembra doveroso chiarire che un insegnante basa la sua scelta del libro di testo in relazione ad altre cose, ben più importanti, che però non vengono mai menzionate, come la qualità, i contenuti, la portata didattica, tutti aspetti mirati al rendere migliore la preparazione degli studenti.

Caso mai dovrebbero essere le case editrici ad essere responsabili.

Ma la legge 133/2008 adirittuta si trova nella posizione non solo di voler mettere un tetto per contenere le spese, ma adirittura di ridurre a zero la spesa sui libri, affinché entro il 2011 le edizioni cartacce siano sostituite da versioni on line dei libri di testo.

In realtà i libri di testo hanno poco a che vedere con insegnanti "spendaccioni", che dalla stampa trapelano come coloro che, senza una motivazione reale, si dilettino a scegliere i libri di testo scolastici in base al capriccio del momento.

Nel dettaglio però ci sono anche altri molti aspetti particolarmente utili ed interessanti che mostrano a cosa possa essere utili tutta questa denuncia del caro-libri.

Partendo dal presupposto che la funzione prima della politica (quella logicamante ispirata esclusivamente al profitto personale) si muve lungo tre tappe: creare un problema, attendere la reazione della società, fornire la propria soluzione (nella speranza di mantenersi l'appoggio necessario per esistere).

Le principale case editrici di libri scolastici sono Mondadori e Le Monnier che, non a caso, sono di proprietà di Berlusconi.

Gli autori, che di norma sono un docente universitario e uno o due docenti di scuola superiore percepiscono come diritti d'autore solo dal 3% al 5% del prezzo, il resto va logicamente alla casa editrice.

Ultimamente i libri, soprattutto quelli di storia del Novecento, ma che sconfinano anche nel 2000 e più, argomentano i loro contenuti in una maniera tendenziosa.

In questi libri si aggiungono pagine su pagine di attualità: attentato alle torri gemelle, terrorismo fondamentalita e Silvio Berlusconi sorridente, talvolta definendo questa come l'era berlusconiana.

L'infiltrazione nell'istruzione scolastica non è secondaria, ma se fino ad ora, nonostante dopo lunge analisi sulla qualità dei libri di testo, un insegnante poteva scegliere almeno tra più libri, magari un po' meno di parte, anche se costosi come gli altri,

ecco la legge-gelmini che riduce il cartaceo a favore dell'on line, sicuramente più economico e meno costoso delle case editrici, tutto profitto.

Ma dietro la cultura on line, chi portrebbe essere impegnato nella grande opera di riscrittura della storia?
Chi, se non che berlusconi ed i suoi amici?

Due versioni dell'articolo, uno dal sito "Voglio scendere" di Travaglio, qui, l'altro dall'Espresso [di proprietà di Berlusconi] qui.

Mi auguro che le poche case editrici non ancora di Berlusconi possano accedere alla loro diffusione tramite internet.

I tre step sono al completo.
Si crea il problema : il caro libri,
si attende una reazione : famiglie disagiate per il caro-libri,
si trova la soluzione : si economizza con libri in cui si riscrive la storia in base a chi detiene il potere.

Prossimamente scannerizzerò le pagine di storia sull'attualità del libri di testo di storia del Novecento che dovrà restare in adozione per cinque anni, per essere poi sostituito per gli approfondimenti dalla versione on line. Il libro è delle Edizioni Mondadori.

Link ai post precedenti

Per Haarp vedi qui e Scie Chimiche vedi qui e qui

Per i brevetti OGM di Monsanto e Bayer vedi Monsanto brevetta le sementi per il "Global Warming" qui

Per la corsa all'acquisto di terre coltivabili vedi La battaglia del grano qui.

Per il costo del pane ed via libera della Soia OGM vedi qui

martedì 9 settembre 2008

Benvenuto OGM


Si modifica il clima con le Haarp (controllo per la ionosfera con produzione di onde elettromagnetiche) e le scie chimiche (rilascio di sostanze metalliche che intensificano la trasmissione delle onde elettromagnetiche, molto ben visibili anche nei nostri cieli).

L'aumento del pane è del 1325% .

La Monsanto e la Bayer prendono 532 brevetti per sementi OGM in grado di adattarsi alle più disparate condizioni climatiche.

Oggi si legge che la Commissione UE dà il via libera [anche in Italia] all'utilizzo della soia Ogm A2704-12 della Bayer.

La Cina acquista terreni coltivabili in Brasile, Laos, Kazakhistan e Tanzania, l’India in Uruguay e Paraguay, la Corea del Sud in Sudan e in Siberia, l'Egitto in Ucraina.




... ?







...cosa si può dedurre?

Che la nostra possibilità di mangiare dipenderà da enormi omoni grassissimi che si metteranno davanti ad un mega schermo e con un semplice movimento di Joystick allagheranno un posto e ne desertificheranno un altro per creare stranissimi clima in base ai propri interessi?
O una necessità alimentare da colmare con le sementi OGM adatte appunto al quel determinato clima?

Se qualora domani al CERN qualcosa andasse storto.... almeno sappiamo cosa ci attende.

lunedì 8 settembre 2008

Dittatura nel paese occupato


L'Impero USA in decadenza cerca di resistere. Un tempo, gli americani erano ben accolti dagli italiani. Certo, la propaganda di guerra, quella sociale, economica, culturale che seguì il secondo conflitto mondiale ci convinse che l'America aveva tutte le risposte, aveva, insomma, sempre ragione.

Oggi, l'America è fallita e ha fallito il suo ideale di libertà e progresso. Si è persa in un mare di spreco, inutile consumismo.

Ho soltanto un modo per capire l'ostinato bisogno di ampliare la base militare USA Dal Molin a Vicenza : delirio di potere. Di un potere che non ritornerà mai più, perso per sempre nel vuoto di una ideologia neo-conservatrice.

Quanto alla dittatura in Italia, ha già messo un piede sulla penisola. Raccomando questa e questa lettura.

Discariche umane


Tra poco la situazione sulla disoccupazione italiana esploderà.

I tagli che sono stati fatti, e non solo nell'impiego pubblico, ma anche i licenziamenti delle aziende private, a causa del loro fallimento o della loro chiusura, produrranno una mole immensa di cassa integrati, di esuberi, di precari, di disoccupati, di accattoni e parassiti sociali in poche parole.

Aumenterà quella parte di popolazione già definita da Bauman il rifiuto della globalizzazione.
Uno dei primi intenti della globalizzazione infatti, era stato quello di trasformare un problema locale in un problema globale, creare una discarica globale dei problemi sociali, sulla quale intessere i propri interessi.

Tutta una serie di migrazioni ne sono stati i risultati che, favoriti in UE anche dal Trattato di Schengen, hanno portato ad una redistribuzione della popolazione considerata un surplus, un esubero, uno scarto del sistema, in cambio di concessioni e integrazioni non più vincolante alla condizione locale, ma al mercato globale da spartire e spartirsi.

Scarti e rifiuti perché disoccupati.

Ciò che uno Stato ha assoluta necessità di garantirsi è esclusivamente il consumatore, poiché è solo lui che consuma e che quindi permette di mantenere in vita il commercio del consumo e del debito.

Coloro che invece non hanno la possibilità di consumare quanto il mercato richieda, vengono definiti i reietti sociali, dei parassiti.

Impossibilitati a sopravvivere nel ciclo produttivo e quindi di consumo, perdono di significato e iniziano ad essere additati come indegni di far parte del sistema, come coloro che non solo ingombrano ignobilmente un paese, ma che lo deturpano, lo sporcano, lo degradano.
Essi inoltre non possono avere pretese, non possono avere diritti, non possono avere nulla, perché non sono in grado di consumare nulla.

Se i declassati, che spesso alle spalle hanno storie incredibilmente dolorose e fatte di ingiustizia, tentano di adeguarsi allo stile di vita delle altre persone inserite nel sistema, vengono accusati di prepotenza e presunzione; se invece non si adeguano, ecco che vedono rafforzata la loro immagine di parassiti.

Tutto gestito da un'informazione pilotata che ha assoluta necessità di trovare un capro espiatorio su cui indirizzare le insoddisfazioni sempre più grandi dei cittadini per nascondere le uniche e vere prepotenze.

Ora tutti questi esuberi, questi disoccupati italiani, questi scarti e parassiti, che fino a questo momento si sono sentiti inseriti nel sistema, cosa diventeranno?


Il mercato ha sempre puzzato

Henry Paulson
(Ministro del Tesoro Americano)

Quando qualcuno parla o scrive che “il mercato” saprà regolarsi e trovare il giusto equilibrio, state attenti, vi vogliano ingannare. Quando qualcuno afferma che è contro “il mercato”, sapiate che vogliano fare il proprio comodo contro il diritto di tutti i cittadini.

Perché ? Perché “il mercato” è morto. Forse non è MAI esistito. “Il mercato” è una invenzione dei ricchi per sottomettere i poveri e sfruttarli. Tutto che deriva da tale concetto fallace è anche truffaldino : borsa di valori, banche, deregolamentazione...

Domenica, 7 settembre 2008, il governo americano, difensore della libertà economica e del “mercato”, ha ufficialmente riconosciuto la fine del “libero mercato”.

Auguri a tutti. Ora, ritorniamo al buon senso e alla giustizia sociale.

domenica 7 settembre 2008

La Dittatura viene piano





Il colpo di stato in Brasile del 1964 non fu violento. Non si sparò un singolo proiettile. L'allora vice presidente João Goulart, che aveva assunto la presidenza dopo la rinuncia del presidente Janio Quadros nel 1961, era un uomo di sinistra. Infatti, i lavoratori e organizzazioni popolari guadagnavano sempre più poteri. I banchieri, la Chiesa Cattolica e imprenditori erano preoccupati per le loro posizioni.

In una manifestazione popolare il 13 marzo 1964, Goulart promette riforme radicali in favore del popolo brasiliano. Subito dopo, i conservatori, in una manifestazione accusano Goulart di provare un golpe di sinistra. Il 31 marzo 1964, i militari eseguono un golpe di destra.

Quando ho vissuto questi momenti ero ancora un bambino, ma crescendo in tale ambiente ho capito come i governanti illegittimi si impossessano del potere : accusano l'opposizione di volere fare esattamente ciò che stanno tramando loro stessi e, senza esitare, quando l'opportunità si presenta, agiscono e portano a termine il loro piano.

Una dittatura non funziona se il popolo non la accetta. Ci vuole un supporto popolare. Direi un minimo di cinquanta per cento di appoggio. Bisogna in qualche modo convincere le persone della necessità della dittatura.

Cosa succede oggi in Italia e in altri paesi occidentali, Stati Uniti d'America compresi, rispetto i diritti civili? Ovvia risposta : si riducono, vengono eliminati. La costituzione italiana non viene rispettata. Ci sono leggi ordinarie che la cambiano.

In Italia, dal 2006, non è più crimine punibile dal codice penale il colpo di stato. Vedi qui :

In America, Bush ha varato molte nuove leggi che, in pratica, cambiano la costituzione e limitano i diritti civili. Un esempio : il Patriot Act

Il metodo è sempre lo stesso :

1 - Si crea una crisi, una minaccia, un pericolo imminente per spaventare la gente.

2 – Si lascia la società arrivare ad un certo livello di caos e incertezza.

3 – Si propongono misure forti e il dominio centrale dello Stato come risposta ovvia e per il bene di tutti.

4 – La gente accetta di perdere la libertà e vivere in una gabbia tranquilla senza caos, ma sorvegliata dalla polizia. Non è più possibile esprimere la propria opinione senza essere etichettato terrorista.

Come mai non si accorge nessuno ? Si dice che per cuocere una rana ci sono due modi : buttiamola in una pentola di acqua bollente o la mettiamo in una pentola con acqua fredda che si riscalda sopra un fuoco lento. Il primo modo non funziona, la rana salta fuori dalla pentola appena tocca l'acqua bollente. Il secondo funziona, la rana viene cotta lentamente e quando si accorge, è troppo tardi.

Quante leggi e notizie tendenziose mancano alla pentola Italia per cuocere tutti quanti ?

Festa

Oggi è la Festa nazionale dell'Indipendenza del Brasile dal Portogallo (7 Settembre 1822).

La storia di questo stato non può lasciarci indifferenti.

Il 31 Marzo 1964 infatti il vice presidente Joao Goular , che assumeva la carica di presidente, viene deposto dai militari con un colpo di stato, instaurandosi un regime dittatoriale finito nel 1984.

Queste date sono a noi terribilmente vicine e le sue conseguenze tutt'oggi visibili.
Non solo nel paese per la incredibile disuguaglianza sociale ed economica, ma anche per le persone.

Parlare di questa dittatura, per chi vi è nato e cresciuto, è abbastanza difficile e lascia uno strano amaro in bocca, soprattutto se paragonato al clima generale di repressione che si sta verificando in Italia.

Sono passati 13 anni dalla fine della dittatura, ma i comportamenti di molte persone ne sentono ancora la minaccia.
Vedere una forza dell'ordine per la strada, lascia gli italiani in balia di uno scontro sterile ed esclusivamente d'opinione, ma non ha lo stesso effetto su chi invece ha vissuto in prima persona una dittatura militare.

In Italia, per giorni e giorni si son protratti dibattiti sulla presenza o meno dell'esercito per le strade. Niente di più.

Tutte le parole dette e scritte sono state risucchiate dal vortice di un susseguirsi continuo di altre notizie e informazioni, che hanno poi lasciato dentro di noi solo un modo di fare basato esclusivamente sullo scontro di opinioni. La stampa fornisce continuamente nuovi oggetti sui quali dissertare, cambiando i contenuti, ma non i comportamenti ed il modo di pensare degli italiani.

L'orrore di una dittatura militare invece rimane dentro, ed è con uno strano brivido che si guardano persone armate attraversare le nostre strade. Con il ricordo di un mitra puntato alla tempia, solo per un controllo dei documenti dell'auto o solo per essersi appartati in spiaggia. Con un ricordo per le tante persone scomparse per un capriccio della divisa.

Al Brasile

sabato 6 settembre 2008

3 . Economia locale

Agevolazione dell'economia locale: lo SCEC ti dà una mano.

Una volta che si hanno in mano gli SCEC, abbiamo in mano anche quella che si suole chiamare la curva di svolta, atta all'abbandono del commercio globale [gestito interamente e solamente da poche multinazionali che fanno il bello (per loro) e il cattivo tempo (per noi) come meglio gli aggrada] e alla rivalutazione dell'economia locale.

L'importanza dell'economia locale si sa. E che l'economia locale, checché se ne di dica, sia sempre stata caratterizzata dalla qualità, anche.

Ipotizziamo allora che io da consumatore, diventi a mia volta commerciante: commerciante affiliato allo SCEC.

Il commerciante affiliato SCEC, così come il consumatore, hanno a loro disposizione un grande database in cui compaiono tutti gli affiliati SCEC: esso può allora decidere dove acquistare i suoi prodotti da commercializzare.

Il progetto Arcipelago prevede, come dice il nome stesso, una serie di isole, territoriali in questo caso, che mettono in relazione il commerciante con la filiera a lui più vicina.

Il vantaggio di una distanza minore tra commerciante e filiera è facilmente intuibile: si abbassano i costi.

Nel momento in cui io acquisto un vasetto di yogurt e lo pago 1 euro, devo mettere in conto che con quell'euro, non compro lo yogurt, come si dice correntemente, ma anche altro:

“Oggi ho comprato uno yogurt e l'ho pagato un euro” : è una frase sbagliata.

Impariamo a chiamare gli acquisti con il loro vero nome:

“Oggi ho comprato 20 centesimi di yogurt e con i restanti 80 centesimi ho comprato l'imballaggio, voluminoso, il trasporto, incredibilmente lungo, e la pubblicità, con la Marcuzzi stitica.

Il vecchio vuoto a rendere, diciamolo chiaro, aveva la sua porca importanza: diminuire il costo del prodotto a favore del riutilizzo del vuoto che invece oggi viene buttato via.

[Il caso dell'immondizia è ridicolo, se ci preoccupiamo di come riciclarla o termovalorizzarla, senza porre attenzione al fatto che il solo limitare la produzione di immondizia, sarebbe non solo più semplice e salutare, ma anche più economico.]

Il mio vasetto vuoto di yogurt, se io lo potessi riutilizzare, non solo eviterei la produzione di rifiuti, ma eviterei anche di pagare nuovamente una confezione che già possedevo e perfettamente integra.

Già questa piccola trafila inciderebbe molto sul mio euro iniziale.

Ipotizziamo poi che si abbattesse anche il costo del trasporto, che invece di arrivare da Budapest (1.125 chilometri dal mio negoziante), il mio yogurt arrivasse da Capannori (12 chilometri dal negoziante), ecco che il mio euro iniziale verrebbe già ampiamente ridotto a pochi centesimi.

Gambizzando poi la Marcuzzi, ecco che il sogno di vedere un film in santa pace, per chi utilizza ancora ancora il vecchio metodo tivvù, diventerebbe più concreto.


[Continua...]

2 . Il potere d'acquisto SCEC


De potere acquisti
(espresso in minimi termini, proprio minimi ed elementari)

Il potere d'acquisto, difficile per me da spiegare in termini ridondantemente economici, si traduce, nei miei termini, con la fatidica frase:

- Quanto soldi mi son rimasti?
- X... (Cazzo)

Con questi soldi devo poi vedere quante e quali cose posso acquistare.

Nei mesi di buona oltre alla spesa, ci posso infilare anche qualche libro, due pizze alla pizzeria sotto casa, un paio di scarpe e poco più.

Ipotizziamo che io spenda:

100 euri per fare la spesa (arrotondo che se faccio i numeri più complessi mi ci intrigo)

200 euri in beni più o meno voluttuari e/o necessari per un minimo di decoro e benessere

fan 300 euri, il mio potere d'acquisto in un mese.


Ipotizziamo poi che io mi iscriva all'Arcipelago SCEC come privata:

ricevo 100 SCEC da spendere nei negozi affiliati, cioè quelli che accettano anche il pagamento in SCEC, gratuitamente.

Ipotizziamo che il commerciante affiliato allo SCEC, accetti il minimo del 10% del prezzo in SCEC:

300 euri di spesa diventan 270 euro + 30 SCEC

Quindi alla fine il mio potere d'acquisto mensile aumenta di 30 euri.

[Continua...]

1 . PREMESSA SULLO SCEC


Quando ho sentito parlare per la prima volta del Progetto ArcipelagoSCEC, già il nome stesso ha avviato nella mia testa tutta una serie di strani collegamenti, più o meno intelligenti, che mi hanno portato a visualizzare il mio utopico ideale di economia.

Per farla breve, un po' come negli album di figurine: la figurina è l'ideale e l'album è la realtà. In base alla figurina/ideale, c'è da trovare lo spazio/realtà corrispondente.

Considerando che l'unico album che al momento io son riuscita a riempire è stato quello di Heidi, ma avevo circa sei anni, trovare adesso, dopo quasi trentanni, uno spazio per la mia figurina/ideale economia, è stato un gran trionfo.

Considerando inoltre che le mie conoscenze in merito all'economia arrivano presappoco al baratto e che già il concetto conchiglia/moneta mi rende un po' insicura, trovare adesso un qualcosa di economico che capisco è un ulteriore gran trionfo, alla luce soprattutto del fatto che, volente o nolente, compresa o incompresa, l'economia nella mia vita, come in quella di tutto il resto della popolazione mondiale, la fa da padrona.

Il concetto è semplice: l'euro viene affiancato da un'altra moneta lo Scec.

Un maglione (o un cocomero o la lattuga etc.etc.) che costa per esempio 10 euro, può essere pagato o in euro o con 8 euro + 2 SCEC. Con un risparmio quindi di 2 euro.

Detta così sembra una cazzata, ma gli effetti indotti da quei due euro nell'economia sono più numerosi di quanto si possa immaginare.

Considerando che lo SCEC può essere utilizzato sia dal produttore che dal venditore, oltre dall'acquirente, la rete di circolazione dello SCEC si amplia a dismisura.

Prima di tutto si aumenta il potere di acquisto della persona.

Il che, considerando che al momento il nostro potere d'acquisto è fortemente minato dalle speculazioni, non è male.
Insomma, leggendo che sempre più aziende chiudono, che i dipendenti vanno sempre più in cassa integrazione, che aumentano i licenziamenti e i tagli e che le tasse e le spese aumentano in maniera esponenziale al pari della disoccupazione, un tocco di pane e una boccia di vino è per lo meno assicurato.


[Continua...]

venerdì 5 settembre 2008

Perchè Berluscone è inadatto a guidare l'Italia


Se quelli dell'Economist se lo erano già chiesto nel 2001, perché gli italiani no?
...
Ma il veto tacchi alti vale anche per lui?
...
Perché in caso dovesse ripassarsi la Evelina, forse gli farebbero comodo. Del resto a lei, chi l'ha ferita mica son state le offese, no, sono stati i colleghi comunisti. Sì, perché evidentemente se si presenta così Sei una zoccola detto da uno di destra, non ha lo stesso effetto di Sei una zoccola detto da uno sinistra.

giovedì 4 settembre 2008

Grazie


[Foto formato tomba]


Grazie. Grazie. Grazie.
Qui la prima tranvata ufficiale.


Ancora c'è da fare, con tatto e delicatezza, ma va bene. E' sempre un inizio. So che possiamo fare di più, molto di più, ma non c'è male.

Ah!

La Gelmini che fa la furba all'esame e va al diplomificio.

Tenui giustificazioni: dovevo lavorare.
Come la maggior parte delle persone.

Che dalle mie parti, se devi sostenere un esame che devi assolutamente superare per cazzi tuoi, non vai a giro per l'Italia a cercare dove ti regalano l'abilitazione, ti metti lì e studi.

Ah!

Porca!

Conflitti informativi

Morire non piace a nessuno [eccetto alcune eccezioni].

Non so se sia una questione istintiva o una costruzione mentale, perché cosa succeda con la morte ancora non si sa. So però che per chi vive, qui ed oggi, sicuramente duole, da morire.

Vorrei imparare a credere nella morte come a un dolore indotto, ché si sapesse, per esempio e con certezza, che dopo la morte si va a star meglio, allora ci sarebbe più nessun problema al riguardo.

Molte popolazioni hanno connotato in maniera differente il rapporto con la morte: reazioni, comportamenti e riti distanti anni luce dai nostri, che solo a nominarli il nostro regolamento morale inorridirebbe.

Chi accetterebbe, per esempio, di abbandonare un anziano su un'amaca, distante da tutto e da tutti, senza acqua né cibo, ad aspettare la morte? Eppur ci son state delle società dove questa pratica era ricorrente. E chi accetterebbe di uccidere un bambino, buttandolo in un pozzo, per garantirsi la beatitudine? Eppur ci son state delle culture che durante questa pratica, iniziavano anche tutta una serie di festeggiamenti. O chi affiderebbe la propria vita a uno sciamano, ben sapendo che tutto ciò che deciderà e farà sarà dettato da una fortissima dose di sostanze allucinogene?

Tra l'altro noi, per esempio, accettiamo cose quali stragi e sfruttamenti, soprusi e torture.
Ma anche il giochetto con la vita, al fine di guadagnare soldi.

Tanti soldi, in una società dove la morte è sentita e vissuta con un profondo dolore da tutti i congiunti.

Con dolore, personalissimo, leggo informazioni su Tullio Simoncini, un oncologo, che pare aver trovato una soluzione al cancro con l'uso del semplice bicarbonato di sodio, atto ad uccidere la colonia di candida albicans che ha sviluppato il tumore come difesa.

L'articolo mi fa tristemente dolore.

Il boicotaggio della medicina ufficiale verso queste terapie, a favore invece di cure disastrose, ma di facili guadagni per le multinazionali farmaceutiche, mi spaventa.

Dall'altro il conflitto per chi, con un congiunto malato per cui tenta di fare il possibile, anche.

L'informazione, la dittatura farmaceutica sulla medicina, la controinformazione e la denuncia.

Al momento hanno il 50% e il 50% di possibilità di avere ragione, entrambe.

Si deve tirare a indovinare?

[ La soluzione a questo problema non la spiega nessuno, ma poi, qualora ci fosse qualcuno che lo spiegasse, potremmo credergli?
C'era un indovinello una volta, uno di quei giochetti di logica demenziale, che io non ho mai saputo risolvere, tra l'altro, che chiedeva: sei di fronte ad un bivio, non sai qual è la strada giusta da prendere; ci sono due fratelli, di cui uno bugiardo ed uno no; hai a disposizione una domande da fare ai due fratelli per chiedere loro la via giusta. Cosa chiedi per avere la certezza di non sbagliare strada? La soluzione non me la ricordo.]

Memorie dall'ex sottosuolo

Che siccome han detto che dal 10 in giù di lì, causa lavatrice sotterranea tra Francia e Svizzera, si rischia che un esperimento per ricreare il brodo primordiale, ci riduca in un brodo primordiale, appunto.

Il 10 ho deciso che incellofanerò una memory stick con questo messaggio, che la mia coscienza, casomai trasmigrasse e/o sopravvivesse, almeno avrebbe una chance in più, sollevandola io da ogni responsabilità, anche in caso di reincarnazione in corpo alieno o asteroideo.

Cose in sospeso e/o testimonianze in caso di dubbio su altre anime e/o varie.

  1. Ettorex ti ho sempre amato, sempre, non ho mai smesso un istante;
  2. familiari sparsi per il mondo: vi ho sempre amato, anche se qualche volta no, ma avevo le mie buone ragioni;
  3. P. tu per me sei tutto (caffé inclusi, infanzia, adolescenza, giovinezza, ora) e ti ho sempre sostenuto, anche nelle cose che più mi rompevano le palle;
  4. amici cari e vari e sparsi per il mondo: idem, ma con meno intensità;
  5. lavoro: ho fatto il meglio che potevo, anche quando mi giravano un po' le palle, che poi in fondo stronza non sono, e prima di ogni decisione importante ho vagliato attentamente tutto, mettendo da parte il mio ego;
  6. ex fidanzati: è andata come andata, non portiamoci rancore; mi dispiace aver sputtanato qualcuno, anche per quelle lettere e/o telefonate offensive, mi dispiace; anche per aver rotto due vetri di due macchine, un cambio e un parasole, anche se lato passeggero;
  7. i miei furti son sempre stati innocenti: qualche rossetto e qualche penna, cartoline, due poltrone, una brocca e gli asciugamani degli hotel;
  8. non ho fatto chirurgie estetiche e quindi ho rispettato la natura, se qualche volta mi sono lamentata o ho invidiato è stato durante la fase premestruale;
  9. ho fatto tante cose buone, relativamente a me, intendo;
  10. ho detto bugie, ma anche se contorte erano tutte a fin di bene;
  11. la seconda volta che sono andata a Salamanca, in realtà ero in Marocco, ma se ve lo dicevo stavate in pensiero;
  12. non mi sono mai fatta le vaccinazioni obbligatorie per i viaggi, anche se ho sempre sostenuto di sì, ma son sempre sana;
  13. ogni volta che ho promesso qualcosa (tipo basta, non bevo più; domani smetto di fumare; mangio sano; etc.etc.) se poi non l'ho fatto, non è stata colpa mia, è stata colpa delle situazioni, che io non sempre riesco a gestire, che mi gestiscono loro, quindi passo la colpa;
  14. rimango solidamente ferma sulle offese a: il governo, il papa, bush, la colonizzazione spagnola e portoghese e inglese e francese nelle americhe, i ladri di portafogli, 2 o 3, anche 7 o 8 conoscenze universitarie, quei colleghi di lavoro;

Divinità soprannaturale, se ti capita, punisci la Gelmini, tipo trasformala in una precaria di una coopertiva per la pulizia dei cessi negli autogrill e fai rinascere Maroni in un accampamento nomade spaziale, fai rinascere il veterinario che ha operato Ettorex con un testicolo solo e trasforma in uno sputo in caduta gravitazionale perenne quello che si è fottuto mio nonno.

Grazie

mercoledì 3 settembre 2008

Partiamo dall'inizio

http://www.centrofondi.it

E' obbligatorio.

Pierluigi Paoletti IO l'ho conosciuto. E ne sono orgogliosa.

Che poi tutto è partito così, da qui, dalla tastiera, lo schermo e un blog. Con la voglia di dare agli altri gratuitamente un po' di noi e prendere in cambio liberamente quello che gli altri ci danno.

Si chiama baratto dell'informazione, c'è chi lo fa in un modo e chi in un altro, chi dà informazioni di politica, di società, filosofia, esistenzialismo, divertimento, di se stesso insomma, e tutto serve e tutto è libero.

Baratto è una parola che andrebbe usata più spesso.

Poi, come si sa, da cosa nasce cosa, si confrontano le idee, ci si trova in disaccordo su qualcosa e in accordo su altre cose.

E tra il dire e poi il fare, ci può essere di mezzo il mare, o l'autostrada, o lande e terre emerse, boschi e praticelli, non c'è cazzi, se c'è la volontà, il fare arriva sempre.

E questa voglia di fare è contagiosa.

Perché il fare poi diventa un'epidemia, che a forza di condividere idee e pensieri, tutti si viene contagiati, e chi ci mette una cosa e chi ce ne mette un'altra, vengon fuori delle robe da impallidire, per la loro enormità.

Così, quando per un motivo, quando per un altro, e quando condividi quello e quell'altro, sostituisci il termine LAMENTARE con il termine FARE e vengono su dei progetti, che io, quando ho visto Pierluigi Paoletti, un po' mi sono emozionata, che fino a quel momento poi l'avevo solo letto nel suo sito.

E insomma menala che ti rimenala, si forma questo gruppo di persone che ci mette dentro l'anima nel far le cose per gli altri, gratis. Che io, se proprio proprio devo essere sincera, a parte che diffondere il pensiero di Paoletti ovunque potessi, c'ho fatto pure una lezione a scuola con un suo articolo, non ho poi fatto molto.

Ho fatto un po' la cavia con le prove del sistema informatico, che mi han detto te che c'hai fantasia, siccome dobbiamo fare un test ad un sistema informatico, ti devi mettere lì e trovare i luoghi più strani e inventarti le professioni più strane. Ora, ecco al massimo dello sforzo, mi son spacciata per un venditore di kebab (che dovevo inventare anche il nome).

Però poi, giuro, ho dato tutto il mio appoggio e rinunciato a cene e passeggiate.
Ho asciugato qualche fronte anche, e portato qualche caffé, che fa sempre piacere.
Ma l'appoggio, quello ce l'ho messo tutto.

E continuerò, anzi mi attiverò veramente e finalmente, che ora inizia la parte più divertente: la diffusione.

Però, ecco in sostanza, indipendenti dal sistema, ci son persone che si son fatte un culo così per fare questo progetto.

Insomma: SI PUO'.

Morale della favola: se si crede in qualcosa si può fare. Basta arrotolorasi le maniche e iniziare.

Abbasso il sistema e chi ci vuol far credere di essere schiavi intrappolati che non si può più far nulla.

Se vogliamo SI PUO'.

Si inizia: con il progetto Arcipelago SCEC.

A Schiavi e Liberi

Sono in apprensione,
Mi sudano le mani.

Sono un'emotiva,
Non ho le palle.

...ma devo far finta di averle?
Mi succede sempre così.

A volte vorrei riuscire a preoccuparmi solo di parrucchieri,
cosa che non faccio esattamente da un anno.

martedì 2 settembre 2008

Leggere dopo il post precedente

Tutto l'articolo linkato incentra il problema sulla clandestinità, tanto che come immagine riporta la perquisizione di due persone.

In realtà non è così.

Se si affitta una casa illegalmente,

a immigrati, a clandestini, a italiani, a chiunque,

senza registrare il contratto d'affitto e

denunciare alla Polizia Municipale la presenza di affittuari,

il reato NON lo compie chi va ad abitare nella casa, ma il proprietario.

Il clandestino, che ha bisogno di una casa in cui stare, che spetterebbe per diritto costituzionale, si abbassa al potere del proprietario di casa che si approfitta della sua situazione, affittando abitazioni, spesso non a norma, ed esigendo un affitto che non dichiara, quindi in nero.

E, in tema di denuncia, ciò che va denunciato è questo: IL PROPRIETARIO DELLA CASA.

Non il clandestino, perché non compie nessun reato.

Ma la stampa di questi coglioni, insiste a puntare il dito contro i clandestini e la prostituzione, sviando di fatto il problema, accusando chi non è colpevole e fomentando i pensieri degli idioti che gli vanno dietro.

Vergogna!

Leggere QUI

Un numero verde per denunciare i clandestini.

Dopo le leggi, anche il cittadino deve collaborare alla pulizia razziale.

La miseria, l'ignoranza, la pochezza umana.

Vergogna! Vergognatevi!

Vergogna!

VERGOGNA

Due tempi


PRIMO TEMPO

Io non sono razzista, tanto per chiarire.

Ma l'equilibrio tra esserlo ed esserlo ugualmente sotto mentite spoglie, è così sottile che secondo me dovremmo stare attenti.

Ci sono persone che usano apertamente la parola 'razza' a sproposito: es. io quella razza lì non la sopporto (riferendosi ad un' altra persona di un'altra nazionalità).

Ci sono persone che invece usano la parola 'razza' per dire che le razze non esistono e per dimostrarlo si smanicano palesemente per far vedere quanto siano bravi e generosi e comprensivi verso un'altra persona solo perché è straniera, mentre degli italiani se ne fottono.

In entrambi i casi, si parla di razzismo: nel primo caso la superiorità è manifestata, nel secondo caso è mascherata da idiota, perché comunque si basa su una superiorità presunta che pretende di salvare l'altro dalla barbarie del suo stato.

Invece no, siamo tutti uguali, e se si aiuta qualcuno, va aiutato come si aiuterebbero tutti, a prescindere dalla nazionalità.

Faccio un es.: se si aiuta un ragazzo nella promozione alla classe successiva, NON si aiuta perché è di un'altra nazionalità, ma si aiuta perché è un ragazzo. Punto. E se si aiuta lui, si aiutano anche gli altri, anche se sono italiani.

Perché compatire una persona solo perché è di un'altra nazionalità, è la cosa più viscida che si possa fare.

Con questo mi scuso con chi non ho potuto aiutare, a prescindere dalla nazionalità.


SECONDO TEMPO

Gli occhi di uno studente pieni di lacrimoni, perché me ne andavo in un'altra scuola è stato il più grande riconoscimento che potessi aspettarmi dalla mia ingrata professione.

Una saggia persona una volta mi disse: Che cazzo, vogliono contaminare anche loro!

Questa persona si riferiva a dei bambini che avevano avuto la sfiga di dover stare in uno orfanotrofio in un certa regione dell'Africa nera. Questa persona viveva lì, con loro, e li aiutava in quello che poteva e come poteva. Ma era una persona molto in gamba, che mai si sarebbe azzardato a mancar di rispetto alle loro abitudini, alla loro cultura, alla loro conoscenza. Quella persona lì si incazzava furiosamente con chi arrivava a far l'elemosina, pretendendo che in cambio i bambini si adeguassero ad uno stile di vita che non gli apparteneva. Chiacchiere, diceva. A loro piace dormire in terra, che si lamentavano diceva, che li mettevano nel letto e la mattina li trovavano a dormire in terra. Chiacchiere, diceva. Loro non hanno bisogno di imparare a dormire nel letto, hanno bisogno di altro, hanno bisogno di cibo, di acqua, di medicine, di poter accedere ad una cultura per avere una professione in futuro. Le chiacchiere diceva, andrebbero fatte a quelle persone lì, diceva, che sfruttano la terra di quei bambini per saziare i bisogni di altri paesi, come il nostro per esempio, che a volte, diceva, basterebbe solo smettere di bere coca-cola, solo per fare un esempio, che si aiuterebbero di più quei bambini lì, invece di pretendere di farli dormire nel letto e mangiare con le forchette. Ma quello era un grande uomo. Quelli più piccoli invece, si limitano a guardarli dall'alto in basso, giudicando la loro inciviltà e cercando di imporre la propria (di inciviltà).

lunedì 1 settembre 2008

Intermezzo : Badilate


A volte mi sento così strana che vorrei essere un'asociale e non avere contatti più con nessuno.

Ma poi mi rendo conto che asociale non sono e ne soffrirei.

Forse, se sono stata un po' asociale, lo sono stata in un certo periodo della mia vita, quando dovevo smaltire un po' quelle badilate che ogni tanto la vita ti riserva in piena faccia.

Ma anche in quel periodo, a ben pensarci, era un desiderio binario: volevo stare da sola, ma conoscevo un sacco di gente, e poi mi chiedevo che cazzo ci facessi, in mezzo a tutta quella gente.

Di badilate sì, ne ho prese tante.

Soprattutto prima di quel periodo ne ho fatta una bella collezione, poi, dopo quel periodo, ho imparato che è inutile sfidare la vita ed ho iniziato a stare più attenta.
Le badilate ho continuato a prenderle lo stesso, ma più diluite nel tempo.

A volte però mi mancano quelle badilate, quando volevo vivere con disperazione ogni cosa.
Oggi quella disperazione mi manca, che era proprio quella alla fine, che mi dava la forza di andare sempre oltre, di vivere, insomma, invece che di fermarmi e pensare all'inifinito, prima di fare qualcosa.

A volte delle persone, quelle che son capaci di guardarti in fondo agli occhi, ci trovano tutto dentro, ma io, nonostante ciò, non mi metto gli occhiali da sole. Non è che nella vita puoi vincere sempre e per forza.

Il primo pensiero settembrino, anche se da stamani di pensieri ne son già passati tanti, il primo che riesco a fermare.

Ok, vado a farmi un bicchiere di acido muriatico.

volantino, “Perché lottiamo” – 1976

Perché?

– Perché intervenire in un quartiere occupando una casa con appartamenti vuoti da anni?

– Perché opporsi alla speculazione edilizia?

– Perché creare un centro sociale dove tutti si possano incontrare e discutere di vari problemi liberamente?

– Perché rifiutare una società che di fatto elimina i rapporti fra gli individui e gli crea delle città che sono alveari?

... per una società senza servi e senza padroni.