martedì 23 settembre 2008

A volo d'uccello su una crisi economica


che può significare molte cose.

il linguaggio è neutro e questa è una stranezza.

abituati ad una percezione del tempo in linea retta, dubitiamo delle sue inversioni come se un passato ed un futuro non potessero coesistere con il presente.


crisi economica:

una crisi ed un crollo economici hanno sempre estensioni mondiali, perché le società odierne sono impigliate nella rete impersonale del mercato globale.

gli andamenti del mercato capitalistico mondiale sono sempre stati fluttuanti, fluttuazioni anche brusche, previste e prevedibili, che si propagano come le onde di un masso gettato nell'acqua.

una delle caratteristiche del mercato capitalistico mondiale è la perenne ed accelerata avanzata tecnologica, che coinvolge sempre più attori ed iper-specializzati, con una divisione del lavoro sempre più articolata ed una mondializzazione/monopolizzazione che lega ed intriga sempre più persone e società.

la globalizzazione lega indissolubilmente le società, se ne condivide i benefici, condivide anche le crisi ed i crolli.

una crisi o un crollo non saranno mai circoscritti o locali.


risposte locali ad una crisi economica:

perdita dei valori.
in una società il cui capitale è impegnato in una produzione, l'impegno per rispondere alla crisi porta a tagliare le spese meno importanti ai fini del capitale stesso.

queste sono le persone, i lavoratori, che non vengono considerati come capitale: il materiale assume più importanza dell'essere umano;
queste sono la qualità: il materiale prodotto non rappresenta più un valore o un bene, ma solo numero.

solo inizialmente aumentano i prezzi.

il valore della moneta cala.
il risparmio privato scompare completamente.
le famiglie perdono poter d'acquisto.
piccole, medie e medio-grandi attività falliscono.

cresce la disoccupazione.

si crea inflazione fino a quando non si bloccano i prestiti, che si bloccano necessariamente in quanto non più solvibili.

sulla società si ha come diretta conseguenza la fortificazione di un sentire collettivo nazionalista e sempre più rigido, dove la libertà che permette di manifestare il disagio viene confusa come nemica primaria del benessere umano.

le classi a risentire maggiormente le crisi sono quelle medie, medio-basse e basse, che non hanno più capacità di una sussistenza autonoma, anche se minima.

la quantità di beni accumulata ed invenduta provoca un abbassamento dei prezzi.
questo abbassamento dei prezzi si riversa su tutte le produzioni fino a quella di produzione dei beni di prima necessita.

si crea un circolo vizioso in cui ogni indice economico in ribasso, ribassa tutti gli altri.

un paese che basa la sua sussistenza ed economia sull'esportazione o importazione anche dei beni di prima necessità crolla completamente.

per coloro che non hanno il controllo dei mezzi di produzione, cioè le persone stipendiate o disoccupate, il crollo del mercato si traduce in fame, in una società che non può più far fronte all'aumento dei sovvenzionati con i sussidi di disoccupazione.




ma con il restringimento della libertà, anche un popolo affamato può far poco.




queste anche alcune cause di alcuni regimi. ad occhio e croce direi che ci siamo.

12 commenti:

SCHIAVI O LIBERI ha detto...

Scuste se entro a piedi pari, ma che mondo di merda!!!!!!
Hanno fatto in modo di farci dipendere al sistema, rendendoci impossibile qualunque autoproduzione, e adesso con la "mano invisibile del mercato" siamo nella cacca.
Ci sveglieremo? stiamo ancora troppo bene...scusate stanno ancora troppo bene. Io il malessere, lo percepisco ormai da troppo tempo.
Un caro saluto

Anonimo ha detto...

una crisi economica, può essere solo salutare. Non penso che sarà mai a livello mondiale perchè ci sono parti emergenti del pianeta che conteranno sempre più ed il mondo occidentale che invece perderà sempre di più la forza che ha avuto, dobbiamo rendercene conto. La crescita di questi ultimi 30 anni era diventata insostenibile.

Anonimo ha detto...

bello ed esemplare riassunto, non c'è molto da aggiungere. la crisi era nell'aria di tempo, e si capiva che sarebbe stata una crisi sistemica. anche se tutti i maggiori quotidiani mondiali continuavano a dirci, e continuano tutt'ora, che non c'è niente di cui preoccuparsi. secondo me la speranza più forte che abbiamo è che si completi al più presto l'integrazione latinoamericana. per l'autoproduzione, in realtà già in tanti paesi esistono numerose comunità del genere. forza e coraggio.

Prefe ha detto...

ben spiegato.

Unknown ha detto...

Ciao,
la crisi si respirava nell'area. Erano gia mesi che si diceva che il sistema finanziaro stava attraversando un periodo buio...e come dice schiavi o liberi è proprio un mondo di merda!!
Complimenti per il blog!

Pipoca ha detto...

Son d'accordo che il mondo è di schifo, ma schifo che più schifo non si può.

ma son d'accordo anche che una sana crisi economica potrebbe farci bene (in fin dei conti il problema dell'inquinamento per traffico è diminuito da quando hanno aumentato la benzina)

ciò che però mi preoccupa è che una crisi fa bene se siamo educati a saperla affrontare.
in fin dei conti si tratta di mettere al bando gli sprechi e tornare ad una vera economia mettendo al rogo la finanza (detta così in due parole)

Max C
ma siamo in grado?

per me è come se ci fosse un bivio:da una parte la decrescita, dall'altro lo sciacallaggio...

io per ora ho visto solo molto sciacallaggio

Ventopiumoso
infatti la risposta di molti governi latinoamericani è stata proprio quella di staccarsi per ritornare ad una autosufficienza libera dal dollaro.
ma per molti paesi definiti non emergenti, dove vige per esempio a livello alimentare solo la monocoltura da esportazione? la trasformazione sarà possibile?
o in paesi dove l'economia si basa su l'innovazione tecnologica, con l'abbandono quasi totale di altre forme di produzione, come affrontare la riconversione industriale, soprattutto se mancano i capitali da investire?

di certo chi ha il suo orticello accusa meno di chi è stipendiato e abita in un condominio in una periferia cementificata !

Gabryella Costa Fdd ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Gabryella Costa Fdd ha detto...

a mrxxxxx,ma che te sei bevuto?' non sai che legge di mercato vuole
che in occasioni come quelle che stiamo vivendo(e non da pochi mesi)
è sempre il pesce piccolo che ci rimette le penne?Prova ne sia 'iniezione di
70 MILIARDI DI $$ tutti in favore dei grandi Gruppi,con i soldi dei contribuenti,
ah l'ammmerica che grande nazione,liberismo liberismo liberismo sfrenato e poi alla prima
grande vera defaiance che fa il governo Bush??Politica mometaria socialista,
ma s'è mai vista sta cosa??Gli piacerebbe rimettere in auge la guarra fredda con santa madre
russia e putin ma poi ultizza le vecchie politiche monetarie socialiste,che nememno qui
(per ora) hanno avuto il coraggio di adottare,piffete a bush e vaffa,
sempre i poveracci ci rimettono, la middle class è diventata sub class e la sub class è diventata
merd class,lasciatelo dire che ascolto le lagne sulle perdite
(lei ne ha) di una sorella e un fratello che li vivono-
Chissa ZAPATERO CHE FAREBBE??mah!

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per il commento:(rispostina)
eh,eh,e pipoca per 15 anni ho girato il mondo con il mio corpo,le mie gambe,la mia anima
mancava da visitare l'oceania e una parte del sud-est asiatico,la RUSSIA solo
ALCUNE PARTI ,specie dopo la caduta del muro tt è stato + facile,
MA NON SONO mai arrivata a Mosca diciamo che m'è rimasta qui sul gargarozzo,
ora la giro in modo particolare....grazie a un motore di ricerca che funge da solcial working
di RUSSI amanti della fotografia e ne vedo di ogni genere-
Ma non demordo,prima di lasciare "la mia vecchia sequoia" ci andro' e magari per un po ,
come facevo una volta-Ho il desiderio di fotografare la Piazza Rossa
(Russo: Красная площадь, Krasnaja ploščad) è la piazza principale di Mosca.
È attaccata al muro orientale del Cremlino,
piazza rossa 2



piazza rossa



sito italiano da visitare per amanti di santa madre russa



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Volevo agiungere una cosina,cara pipoca,ma tu la conosci la storiella del soldatino di piombo??si??
bene,bene,io a tutti i federmarescialli del nano zufolaio gli farei fare la stessa fine,pero'
nessuna bambolina,nessuna ballerina a salvarlo e metterlo su una gamba sola,
io glie le "scianco" tutte e due cosi ce ne liberiamo.Intanto STASERA
IL PRESIDENTE EMERITO Penati CI HA FATTO SAPERE CHE..
..MA QUESTA ME LA RISERVO.
.è a proposito del federalismo fiscale e a chi giova,ah ah ha ci sara' da ridere

ti do' una diritta,magari riesci a scovare la notizia:
Articolo 20 della bozza di Governo di quel porco di calderoli che vuole
fare la seconda porcata a danno nostro

Gabryella Costa Fdd ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Gabryella Costa Fdd ha detto...

Ciao Pipoca,sono tornata,....quasi subito...e si perchè molte volte scrivo di getto ,poi ci ripenso e,e,eForse sono stata un po dura con Max c,in fondo no so' nemmeno chi sia ne che cosa scriva-La tua anaili è giusta e anche Max non ha tutti i torti,pero' tu capisci la rabbia di chi si vede portare via magari i risparmi di una vita a causa di Sciacalli che si nascondo dietro gruppi potentissimi,non è facile ,no, e comunque NOn credo che sia propio cosi-Il cosidetto terzo mondo ancora in mano agli speculatori ,gli strozzini,finchè non si liberno del debito pubblico-Di certo India e Cina fanno passi da gigante e non di mento la Russia,è qui che l'america che detta ancora legge deve temere ,in fondo noi abbiamo migliaia di anni alle spalle,l'america alcuni secoli e si sa che alla lunga,-Pero' le politiche sociali dei paesi del centro america sembrano tenere e stanno dando i loro frutti...ODDIO STO parlando come un globalizzato,no scappo prima di fare altri danni.ciao

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Certo ch ci siamo e da un po' oramai...

Gabryella Costa Fdd ha detto...

ANZI.... CHE DICI PIPOCA, SEI IN TEMISSIMA,PERCHè E TUTTO QUELLO CHE HAI ELENCATO CHE NON VA,CIOE' TUTTO E QUINDI DI BUONO CHE C'è RIMASTO?
LA PASTA E FAGIOLI CHE FACCIO IO CON LA TORTA ALLE CAROTE,
PORKA PUTTANA,comunque almeno con la tua "siamo già in una OLIGAIDIOTARCHIA"
ho riso ma solo (pe nu piagne)
Ho strappato un sorriso a mio figlio,ma solo un sorriso lui è di un serioso e ha deciso che è ora di cambiare rotta.....ma non sta piu con me..altra porka puttana,
io tiro dritta,in fondo è un bravo figlio è solo pessimista,porka puttana e tre,
ciao pipoca ti faccio ridere
(non dirlo a nessuno)
ogni tnto mi ci diverto,ma solo per divertimento nè!!

http://gabrybabelle2.blogspot.com

Orami che c'è rimasto piu????

volantino, “Perché lottiamo” – 1976

Perché?

– Perché intervenire in un quartiere occupando una casa con appartamenti vuoti da anni?

– Perché opporsi alla speculazione edilizia?

– Perché creare un centro sociale dove tutti si possano incontrare e discutere di vari problemi liberamente?

– Perché rifiutare una società che di fatto elimina i rapporti fra gli individui e gli crea delle città che sono alveari?

... per una società senza servi e senza padroni.