giovedì 24 luglio 2008

Tra una pausa letteraria e l'altra


noto con piacere che nelle mie tra il fertile e sabbioso terre abitative, benché non natali -son nata ghibellina- sia arrivato sempre più possentemente il braccio forte del papato.
E non si può dire no, a questo giro, che il papa sia all'antica e non tenga conto della vita contemporanea, no, non si può più dire, perché da oggi va anche al supermercato.

Mentre nei paesi del nord, le donne van a giro a tette nude per la parità di diritti,

nei nostri paesi latini, piccoli centri cittadini balneari
-Viareggio per la precisione-

la coop

-quella famosa cooperativa che ha distrutto in batter d'ali secoli di qualità alimentare, mandato in rovina i bottegai e tutte le loro famiglie, sputtanando la genuinità, la tradizione, uniformandoci anche nel gusto del cibo tutto uguale, che oramai banane e pomodori han lo stesso sapore-

ha vietato l'ingresso al supermercato a chi non era vestito in maniera decente

-la regola l'han già applicata : han buttato fuori una tipa che aveva jeans e top e dopo un tipo in pantaloni corti-

o l'han fatto perché certe donne poco gradevoli all'occhio sarebbe meglio si vestissero -le cosiddette carampane-,
o perché il papato ha raggiunto finalmente anche la grande distribuzione.

p.s. e pensare che una volta al mio paese all'alimentari c'era una commessa bona e tutte le signore eran contente perché con la scusa di vedere la commessa i mariti andavano sempre a comprare quello che gli mancava senza nemmeno protestare.

1 commento:

calendula ha detto...

In Canada è passata la legge per cui le donne possono girare a tette fuori in citta!! Mah!! chissà che freddo!!, Al liceo avevo una compagna di scuola che voleva che ci fosse la selezione per entrare a scuola, cioè non ti potevi ( secondo lei) mettere una gonna arancione con una maglia verde ( a pensarci bene che schifo!!) un giorno non aveva voglia di pensare a cosa mettere e mentre andiamo mi fa " Cazzo oggi la selezione non la passo neanche io ".........

volantino, “Perché lottiamo” – 1976

Perché?

– Perché intervenire in un quartiere occupando una casa con appartamenti vuoti da anni?

– Perché opporsi alla speculazione edilizia?

– Perché creare un centro sociale dove tutti si possano incontrare e discutere di vari problemi liberamente?

– Perché rifiutare una società che di fatto elimina i rapporti fra gli individui e gli crea delle città che sono alveari?

... per una società senza servi e senza padroni.