domenica 27 luglio 2008

Ettorex. Intermezzo. Quinta parte

Stamattina sono andata a fare una lunga passeggiata sulla spiaggia


-mi ero appena alzata, ero ancora addormentata e la pigrizia mentale non aveva fatto in tempo a dirmi no-


così,


-dopo un lungo tempo in cui la pigrizia mentale l'aveva pressoché sempre vinta-


ho riassaporato il piacere dei miei muscoli tesi ed in movimento.


Mi ero dimenticata che sensazione fosse, quella di sentire i miei muscoli lavorare, e mi sentivo anche più tonica, atletica, in forma,


-tanto che mi son promessa, o ripromessa, di cominciare, o ricominciare, al fare le miei lunghe camminate, quelle dove Ettorex si stancava prima di me. Dove, per farmi smettere di camminare, Ettorex giocava sul fattore compassione e iniziava, talvolta, anche a fingere di zoppicare: non è mai stato un grande atleta, Ettorex.


La prima passeggiata con Ettorex la feci in centro a Firenze. Capirai, era un batuffolo bianco, ancora piccolo come un gatto piccolo, bianco e nero che faceva una tenerezza che non me la dimenticherò mai. Insomma, appena prelevato dalle amene campagne toscane, borghi e boschi, me lo porto in centro. Ecco, da quando siamo scesi di macchina a quando non siam tornati in macchina, Ettorex è stato all'incirca paralizzato: prima non voleva nemmeno camminare, poi non è riuscito nemmeno a fare la pipì. Insomma me lo son portato in braccio, che tant'è vero che a un certo punto che l'avevo messo in terra e lui si era nascosto sotto la mia gonna, io mi ero abbassata e la gente pensava che mi sentissi male.


Insomma ecco, da quella volta lì, secondo me è rimasto traumatizzato, che poi ha sempre camminato poco volentieri ed ha continuato a nascondersi sotto la mia gonna.


Però, devo dire, che ho sempre tenuto molto alla sua de-forma fisica e a fare le passeggiate ce lo portavo lo stesso.


A lui c'era solo un posto che gli piaceva veramente: il bosco; lì era capace di girellare ore solo per un mero piacere olfattivo.

Annusava per ore, trovava una pista e la seguiva, facendo rocamboleschi giri, di norma giri in tondo o giri a otto, con divagazioni sul tema, e correva veloce veloce fin quando non perdeva il filo della traccia.

In realtà non so quali tracce seguisse, animali non credo, perché una volta era a due centimetri da una lepre, che io l'ho vista scappare e lui nemmeno se n'è accorto; secondo me aveva una filosofia tutta sua in campo dell'odore.


Insomma, oggi mi faccio questa bella passeggiata marina, quando mi trovo ad attraversare una spiaggia piena di cani.

C'era una marea di cani con i loro padroni e mi son detta: toh, che bella una spiaggia dove puoi portare i cani!

Era la prima volta che la vedevo, e ce ne era di tutti i tipi, grandi e piccolini, legati al guinzaglio, sciolti, nell'acqua, a rincorrer legni e palline.

C'era un dalmata che nuotava con il padrone al guinzaglio e un altro che cercava di prendere un sasso nell'acqua, ma non ce la faceva ad andare sotto con la testa, e un boxer che cercava di giocare con un altro cane e gli faceva i finti assalti, e poi ce n'era un altro grosso tutto insabbiato e uno minuscolo sull'asciugamano accanto alla padrona che prendeva il sole.

Un paradiso, mi son detta.

Ecco, mi son detta, se ora avessi Ettorex qui con me lui avrebbe: prima litigato con tutti i cani vicini e poi avrebbe guaito a ore per il caldo. Ché lui e il caldo non vanno d'accordo, come non va d'accordo con l'acqua. Poi avrebbe abbaiato a chi fa il bagno e abbaiato alle onde, tentando di morderle selvaggiamente.


No, mi son detta, decisamente Ettorex non è un cane da mare. Lui è più un tipo da poltrona, ecco, è un tipo da ombra, acqua fresca nella ciotola, salotto, poltrona e aria condizionata o, come opzione per sconfiggere il caldo, se proprio proprio va male, il ventilatore, che poi sul resto proprio non transige.

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volantino, “Perché lottiamo” – 1976

Perché?

– Perché intervenire in un quartiere occupando una casa con appartamenti vuoti da anni?

– Perché opporsi alla speculazione edilizia?

– Perché creare un centro sociale dove tutti si possano incontrare e discutere di vari problemi liberamente?

– Perché rifiutare una società che di fatto elimina i rapporti fra gli individui e gli crea delle città che sono alveari?

... per una società senza servi e senza padroni.